Cultura

Il vero prezzo della Tata

La parola alla difesa/1. Tata: con noi solo benssere

di Redazione

I cancelli di Mirafiori aprono tutte le mattine agli operai e agli impiegati della più importante industria automobilistica italiana. Immersi nella bruma torinese, gli stabilimenti che hanno fatto la storia della Fiat occupano un?area di poco inferiore a quella necessaria per costruire l?auto low cost in India. Ma Mirafiori, una volta, era solo un grande ippodromo in aperta campagna e nessuno dovette cacciar via residenti e proprietari per far spazio alle tante auto made in Italy. Visto da qui, Singur è molto lontano. La Fiat del nuovo corso, targato Sergio Marchionne, alla propria immagine ci tiene. Aderisce a un codice etico all?avanguardia e si vuole paladina della responsabilità sociale delle imprese. Infatti, Raffaello Porro, responsabile comunicazione del Gruppo Fiat, ci tiene a chiarire sin da subito: «Noi con Singur e gli eventi poco chiari che sono capitati non c?entriamo nulla».

Vita: Gli accordi con la Tata cosa prevedono?
Raffaello Porro: Proprio dieci giorni fa abbiamo firmato la joint-venture che si occuperà di gestire uno stabilimento nello Stato del Maharashtra.
Vita: Nulla a che vedere col West Bengal?
Porro: No. L?accordo prevede la produzione di motori diesel e un partenariato per formare una rete comune di concessionari. Ma non abbiamo intenzione di produrre auto low cost.

Vita: Quest?auto non vi interessa?
Porro: Ci interessa nel senso che nel momento in cui sarà pronta, potremo aiutare la Tata a commercializzarla nei Paesi dove siamo particolarmente forti, ad esempio in America Latina. Ma il nostro compito sarà semplicemente aspettare al porto le auto e i loro componenti, quindi venderle tramite la rete di concessionari già esistente. Da dove arrivano e come vengono fatte non ci riguarda.
Vita: I maggiori giornali italiani e indiani hanno annunciato, nel gennaio 2007, il lancio del progetto comune Torino – Mumbai. Ciò, allora, non corrisponde al vero?
Porro: La Fiat offrirà supporto tecnico alla Tata. I nostri ingegneri, progettisti e designer forniranno delle consulenze che potranno essere utili alla costruzione del veicolo, ma non si occuperanno direttamente della produzione.

Vita: In ogni caso, essere partner di un?impresa che si comporta in modo scorretto nei confronti delle popolazioni locali non è molto positivo per l?immagine della Fiat, non crede?
Porro: Noi abbiamo piena fiducia in Tata Motors. Li abbiamo scelti perché sono ben radicati sul territorio, sono forti e, a quello che ci è dato di sapere, molto apprezzati in tutta l?India.

Vita: Sa cosa è capitato a Singur?
Porro: Molto vagamente.
Vita: Si parla di 4 morti, espropri forzati, uso della violenza indiscriminato, case bruciate. Sono cose piuttosto gravi.
Porro: Non piuttosto, molto gravi.

Vita: E allora cosa pensate di fare?
Porro: Ma lei è veramente sicuro delle cose che dice?
Vita: Ci sono le testimonianze , video amatoriali e i cadaveri…
Porro: Da quello che ci risulta la Tata non è coinvolta e in ogni caso questi eventi si prestano facilmente a essere strumentalizzati.
Vita: Quindi non pensate di poter agire in alcun modo per chiedere alla Tata di giungere a un compromesso con le popolazioni locali?
Porro: Non è compito nostro intrometterci negli affari interni di un altro Paese.
di Francesco Candelari

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