Welfare

Il viceministro: Cambiare la legge 155/06 entro l’anno

Durante la tavola rotonda organizzata da San Patrignano, Cultura e Welfare, il viceministro dell’Economia e della Finanza, Luigi Casero ha confermato l’intenzione di modificare la legge sull’impresa sociale entro il 2013

di Ottavia Spaggiari

“Nell’immediato bisogna legiferare. “ E’ così che il viceministro dell’Economia e della Finanza, Luigi Casero, intervenuto durante la tavola rotondaCultura e Welfare, le nuove frontiere della finanza sociale per uno sviluppo sostenibile,  organizzata da San Patrignano al Piccolo Teatro di Milano, in occasione della presentazione dello spettacolo, Amleto è passato di qui, ha confermato la necessità di modificare al più presto la legge sull’impresa sociale (D.lgs. n. 155/2006), per riuscire finalmente ad offrire uno strumento nuovo, in grado di affrontare le sfide contemporanee e cogliere le opportunità offerte dall’Europa. “La nostra intenzione è riuscire ad integrare la proposta di modifica alla legge, nei provvedimenti legislativi di quest’anno.”  Da quando è entrata in vigore, sette anni fa, la legge sull’impresa sociale non è stata in grado di riconoscere una nuova figura giuridica, riuscendo a dare vita in sette anni, ad appena 700 soggetti. I limiti della normativa attuale sono stati sottolineati, durante l’incontro, anche dalla presidente di Uman Foundation e membro della Task Force sul Social Impact investment del G8, Giovanna Melandri e da Letizia Moratti, ambasciatrice della Comunità di San Patrignano. Secondo Letizia Moratti infatti “l’attuale normativa scoraggia l’investimento nell’impresa sociale da parte degli investitori, poiché oltre a non a prevedere la redistribuzione degli utili, non consente nemmeno una loro rappresentazione nella governance aziendale."  L’impresa sociale è stata identificata proprio da Letizia Moratti tra gli strumenti più efficaci per delineare nuovi modelli di sviluppo in grado di riuscire dove il welfare più tradizionale ha fallito, accanto a microcredito, social impact fund e social bond.  
E proprio sul social bond, il viceministro Casero, ha dichiarato di voler lavorare: “è necessario costituire al più presto un gruppo di lavoro, così da delineare un percorso in grado di trasformare quello che è uno strumento interessantissimo in qualcosa di effettivo.” Anche Sir Ronald Cohen, presidente di Big Society Capital, alla guida della Task Force del G8, è intervenuto nel dibattito, parlando degli obiettivi che il gruppo si è posto nei prossimi 12 mesi, per sviluppare il rapporto in grado in formulare proposte concerte per la promozione del social impact investment. Tra i punti chiave individuati da Cohen, la definizione di un quadro normativo favorevole e la definizione di un approccio condiviso per la misurazione dei risultati, un elemento fondamentale, secondo Cohen, perché “senza misurare l’impatto non è possibile investire”.
Presente alla tavola rotonda anche Matthias Schmidt-Gerdts, DG Internal Market and Services della Commissione Europea, che ha sottolineato la necessità di rimettere in contatto società civile e mercato unico, ricordando, proprio a questo proposito, il prossimo appuntamento a livello europeo, Social Enterpreneurs have your say! , la due giorni di presentazioni e dibattiti che si terrà il 16 e 17 gennaio 2014 a Strasburgo. “Sarà un’occasione per fare il punto sulla social business iniziative ma sarà anche un momento di incontro, riflessione e networking per tutti coloro che si occupano di innovazione e impresa sociale, nel quale cercheremo di capire come poter dare il nostro contributo per fare sì che i nuovi modelli economici sostenibili possano crescere in Europa.” 
 

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