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Imam rapito a Milano, mandati d’arresto per 22 agenti Cia

Il ministro Castelli chiede alla Procura generale di Milano di visionare tutti gli atti.

di Redazione

La magistratura milanese ha emesso 22 mandati di arresto europeo nell’ambito dell’inchiesta sul rapimento dell’imam della moschea di via Quaranta, a Milano, Abu Omar, da parte di agenti della Cia.

Abu Omar – cittadino egiziano in Italia come rifugiato politico e considerato un terrorista dagli Stati Uniti – fu sequestrato, secondo la magistratura italiana, nel 2003 attraverso un’operazione della Cia in territorio italiano al di fuori della diritto internazionale e in aperta violazione della sovranità italiana.

L’ex imam sarebbe stato picchiato e interrogato nella base di Aviano e poi portato in Egitto dove dal febbraio del 2003 è in carcere. A condurre l’indagine è il pubblico ministero milanese Armando Spataro che alcune settimane fa aveva chiesto di poter interrogare i 22 agenti della Cia colpiti ora da mandato di arresto.

Trattandosi di una rogatoria internazionale la richiesta di Spataro era stata inoltrata al ministero di Grazia e giustizia, trovando però l’opposizione del guardasigilli Roberto Castelli. “Mi limito a dire – aveva replicato il ministro leghista – che è una questione estremamente delicata. Stiamo esaminando le carte. Ma siamo di fronte a un magistrato militante e bisogna guardare con grande attenzione”. Oggi Castelli ha ribadito di aver chiesto formalmente alla procura generale di Milano di entrare in possesso di tutti gli atti in base ai quali si è arrivati ad emettere i 22 mandati di arresto.

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