Welfare
IMMIGRATI. Federsanità Anci: «Inaccettabile l’emendamento della Lega»
Il presidente Pier Natale Mengozzi: «La soppressione del comma 5 dell'articolo 35 è contrario ai principi della nostra Costituzione e a quelli solidaristici e universalistici del servizio sanitario nazionale»
di Redazione
«Il nostro servizio sanitario nazionale è caratterizzato da spirito universalistico e solidaristico. Cancellare il divieto di segnalazione da parte dei medici dei migranti irregolari che si rivolgono a strutture pubbliche è per noi preoccupante e vanificherebbe il lavoro fatto fino ad ora rispetto alla tutela sanitaria degli stranieri in Italia». Questo il commento del presidente nazionale di Federsanità Anci, Pier Natale Mengozzi, dopo che nella mattinata di ieri il Senato ha approvato l’emendamento della Lega Nord che rimuove la norma secondo la quale il personale sanitario non deve denunciare lo straniero clandestino che si rivolge alle strutture sanitarie pubbliche per richiedere assistenza.
L’emendamento sopprime il comma 5 dell’articolo 35 del decreto legislativo del 25 luglio 1998, n. 286, ossia il Testo unico di disciplina dell’immigrazione nel quale si leggeva: «L’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano».
Federsanità Anci ritiene dannoso e inaccettabile il provvedimento, colpevole di poter «provocare una pericolosa marginalizzazione sanitaria di una fetta della popolazione straniera presente sul territorio. L’invisibilità degli stranieri che vivono nel nostro paese significherà sottrarli ad una tutela sanitaria che negli ultimi anni aveva ridotto i tassi di malati di Aids, stabilizzato i tassi di malati di tubercolosi, ridotto i problemi di salute legati alle mortalità infantili e prenatal».
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