Welfare
IMMIGRAZIONE. Finocchiaro chiede al premier delle risposte non ricatti
Secondo la capogruppo del PD al senato, l'Italia non può stabilire le regole di funzionamento della Commissione europea con i ricatti
di Redazione
«Invece di ricattare l’Unione europea, Berlusconi risponda sulle sue politiche in materia di immigrazione». Lo dichiara il capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro che aggiunge: «Siamo sconcertati per gli attacchi e le minacce che Berlusconi ha rivolto al portavoce Dennis Abbott e alla Commissione europea. Dopo alcuni quotidiani e l’opposizione ora anche la Commissione europea diventa oggetto delle lamentele e degli attacchi del premier». «E’ chiaro -prosegue la senatrice democratica- che, a dispetto dei sondaggi che cita continuamente sul suo consenso, Silvio Berlusconi e’ in difficolta’ politica e per questo si accresce il suo nervosismo. Si tratta di un comportamento inaccettabile, che tuttavia ai nostri occhi dimostra solo tutta la debolezza politica del premier. Le politiche sull’immigrazione di questo governo sono sbagliate e inadeguate al nostro ruolo nell’Unione europea ed e’ giusto che la Commissione chieda conto all’Italia del trattamento dei migranti, che e’ sottoposto a regole chiare disposte, tra l’altro, dalle convenzioni internazionali. Non puo’ essere certo il governo italiano -aggiunge Finocchiaro- che da solo puo’ stabilire, attraverso ricatti, le regole di funzionamento della Commissione europea. Questa arroganza da parte di Berlusconi nei confronti di tutti coloro che manifestano a qualsiasi titolo delle critiche sul suo operato deve cessare. L’Italia -conclude la senatrice- applichi le convenzioni internazionali e risponda all’Europa: la politica della ferocia nei confronti degli immigrati non produce piu’ sicurezza ma solo ingiustizia e l’isolamento internazionale del nostro Paese».
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