Welfare
Immigrazione, proposta Sarkozy per sanzioni penali per chi impiega clandestini
L’idea non piace ai paesi del Nord. D’accordo i mediterranei. E Maroni chiede anche multe pesanti
di Redazione
L’Unione europea è divisa sulla proposta della presidenza di turno francese dell’Unione europea di imporre una soglia minima di ispezioni nelle aziende e di sanzionare penalmente chi sfrutta gli immigrati clandestini.
La Germania e diversi Paesi del fronte nord-orientale dell’Unione europea hanno detto no alla proposta. «Caro Brice, la mia risposta è un doppio no», ha detto il ministro degli Interni tedesco, Wolfgang Schaeuble, rivolgendosi al suo omologo francese, Brice Hortefeux, nel corso della riunione dei ministri dell’Interno Ue a Bruxelles.
Anche la Svezia, i Paesi Bassi, la Finlandia, la Polonia, l’Ungheria e la Repubblica ceca hanno respinto queste due proposte. La Lituania ha espresso delle riserve. Ventuno dei 27 membri dell’Ue si sono espressi nel corso di questo dibattito pubblico aperto alla stampa, nel corso del quale è emersa una netta spaccatura tra tra Nord e Sud.
I Paesi più interessati al fenomeno dell’immigrazione, Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro e Malta, sostenuti da Belgio, Estonia, Lettonia, Austria, Bulgaria e Romania, sono tutti più o meno favorevoli a misure più severe per chi sfrutta gli immigrati irregolari e ad un maggiore controllo delle imprese dei settori più esposti al lavoro nero.
«Il colpevole è colui che impiega, sfrutta e si approfitta degli immigrati irregolari», ha sottolineato il ministro spagnolo, Celestino Corbacho. «Bisogna riconoscere lo sfruttamento del lavoro nero, se ci accontentiamo di sanzioni amministrative riduciamo l’importanza del problema», gli ha fatto eco l’omologo greco Prokopis Pavolopoulos.
Il ministro degli Interni, Roberto Maroni, si è detto pienamente d’accordo con la proposta della Francia e ha chiesto di introdurre anche sanzioni patrimoniali contro gli sfruttatori. La proposta di compromesso avanzata dalla presidenza francese prevede l’istituzione di sanzioni penali per le persone e le imprese che sfruttano i clandestini e un obiettivo quantificato del 5% di ispezioni nei settori piu’ esposti allo sfruttamento (Agricoltura, edilizia, ristorazione).
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