Un fenomeno ancora limitato, rivolto più all?esterno che ai lavoratori». Contro l?uso da marketing della responsabilità sociale, Pier Paolo Baretta, segretario confederale della Cisl, non ha nulla in contrario «purché non ci si dimentichi di coloro che all?interno delle aziende ci lavorano».
E&F: Che giudizio dà della responsabilità sociale delle imprese italiane?
Pier Paolo Baretta: Siamo ancora in una fase di ricerca, si stanno mettendo a punto una serie di proposte e i casi di sperimentazione pratica sono davvero molto pochi per poter fare un primo bilancio generale.
E&F: Come valuta le esperienze avviate in Italia?
Baretta: In molte imprese è ancora forte l?idea dell?autoreferenzialità, la maggior parte delle aziende impegnate in processi di responsabilizzazione sociale è più attenta ai portatori di interessi esterni (i consumatori, l?ambiente) perché queste variabili possono avere un effetto diretto sull?immagine, che non all?interno nei confronti dei lavoratori. Per le imprese è un?operazione commerciale, non facciamo obiezioni. Ma si rischia di mettere in ombra la necessità di rivolgere l?attenzione anche all?interno dell?impresa.
E&F: Quando, per i lavoratori, un?impresa è socialmente responsabile?
Baretta: Occorre distinguere tra filantropia e responsabilità di impresa. In passato abbiamo avuto esperienze di imprenditori che, avendo a cuore le sorti dei propri dipendenti, agivano sulla base di un logica di concessione. La responsabilità sociale invece è fondata sul principio della pari dignità, della corresponsabilizzazione preventiva dei singoli soggetti coinvolti nell?attività aziendale. Un?impresa è socialmente responsabile quando l?insieme degli stakeholder sono coinvolti nella costruzione del progetto imprenditoriale.
E&F: Qual è l?obiettivo del sindacato?
Baretta: Quella di generalizzare le buone pratiche, e far diventare normale un fenomeno che è ancora circoscritto. Nel nostro Paese si avverte la necessità di una maggiore partecipazione dei lavoratori.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.