Non profit
In Italia si fa poco per curare quello cronico
Un'associazione presenta la prima indagine nazionale certificata sui centri per la cura del dolore cronico
di Redazione
Oltre 10 milioni di italiani lamentano dolore cronico. Ma nella Penisola i centri specializzati di livello avanzato sono solo 53, di cui appena 28 (due strutture ogni milione di abitanti) sono multidisciplinari, cioè capaci di una presa in carico globale secondo gli standard internazionali. Risultato: una sofferenza inutile che costa tanto. In tutto circa 3 miliardi di euro, il 2% del Pil. L’Italia della lotta al dolore è un quadro con più ombre che luci, secondo l’Onlus Nopain Associazione italiana per la cura della malattia dolore, che ha redatto e presentato nei mesi scorsi un Libro bianco sull’assistenza contro il dolore nel nostro Paese.
Normative poco chiare e prive di standard, informazione inefficace che disorienta i malati, diversità di denominazioni, servizi eterogenei e formazione insufficiente. Questi alcuni dei “buchi” nella rete italiana antidolore rilevati da Nopain, che discuterà della fotografia che ha scattato e dei suoi sviluppi durante il convegno Dolore e malattia, in programma sabato nell’Aula magna dell’ospedale Niguarda di Milano. L’incontro affronterà anche il nodo farmaci. Una recente interpellanza dell’Organizzazione mondiale della sanità – ricorda infatti l’associazione in una nota – ha posto il problema dello scarso utilizzo degli analgesici per la cura del dolore. Il fondatore e presidente dell’Onlus, Paolo Notaro, discuterà degli sviluppi della prima indagine nazionale certificata sui centri per la cura del dolore cronico, della rete territoriale, delle paure e delle remore che impediscono un corretto utilizzo dei farmaci, del fraintendimento culturale, normativo, legislativo e di modelli organizzativi che ancora grava sul nostro Paese, elenca Nopain.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.