Non profit

In Italia un romeno su due vorrebbe tornare in patria

Lo riferisce un sondaggio Acli, promosso nell'ambito del progetto Medit che si occupa di reinserimento produttivo

di Redazione

Un romeno su due che vive e lavora in Italia vorrebbe tornare a casa. Questi sono i dati che emergono dall’indagine realizzata dalle Acli, nell’ambito del progetto Medit, un modello di cooperazione transnazionale promossa dall’Agenzia Nazionale per l’occupazione in Romania e dall’Ente di formazione della Acli (Enaip) occupa di favorire “il rientro produttivo” dei lavoratori romeni per reinserirli nel mercato del lavoro del loro paese d’origine.Un passo importante come ha sottolineato Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli e dell’Enaip “Siamo di fronte ad un salto di qualita’ importante nell’gestione dei processi migratori, il passaggio dall’idea della migrazione all’idea della mobilita’ dei lavoratori all’interno dell’Unione europea. Dalla logica della necessita’, spesso drammatica, alla logica della liberta’ e delle opportunita’ per i lavoratori e le loro famiglie”.

L’indagine che ha coinvolto 1200 lavoratori di 5 regioni italiane segnale come la percentuale di immigrati romeni che vorrebbe tornare in patria aumenta fino al 71% se nel paese d’origine hanno lasciato moglie, genitori o amici, anche se l’85% degli intervistati crede ancora che trovare il lavoro in Romania sia ancora molto difficile. Il sondaggio sui lavoratori della comunità, la più numerosa in Italia con i suoi quasi 970mila persone, ha fatto una fotografia del lavoro degli immigrati nel nostro paese. A partire dai settori di primo impiego. Per il 64% delle donne intervistate la prima occupazione è stata nel settore dell’assistenza famigliare e del lavoro domestico, mentre per il 42% gli uomini il primo lavoro in Italia è stato quello nell’edilizia. Dati interessanti anche quelli sulla condizione contrattuale degli immigrati romeni. Poco meno del 60% ha un contratto regolare, mentre il 18% dichiara di lavorare in nero, con un 19% di persone che si dichiara disoccupata (con o senza cassa integrazione)

 

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