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In Lazio parte l’iter per la legge no slot

Il testo all’esame della Commissione Politiche sociali e Salute della Pisana

di Redazione

La commissione Politiche sociali e Salute del Consiglio regionale del Lazio ha avviato l’esame della proposta di legge n. 29 – prima firmataria Olimpia Tarzia (Lista Storace) – sulla prevenzione e il trattamento del gioco d'azzardo patologico.

«Introducendo una normativa a livello regionale, insieme a Liguria ed Emilia-Romagna, ci apprestiamo ad assumere un ruolo di guida e di indirizzo sul fronte del contrasto di quella che è a tutti gli effetti una malattia del nuovo secolo, che purtroppo colpisce sempre più spesso giovanissimi, donne e, più in generale, fasce particolarmente deboli della popolazione», ha sottolineato il presidente di commissione Rodolfo Lena, «Il nostro intervento legislativo vuole inoltre fungere da stimolo a livello nazionale, in mancanza di una legge dello Stato di riferimento, ad esclusione di quanto già contenuto nel decreto Balduzzi. Non intendiamo solamente allontanare il gioco d’azzardo dalle aree più sensibili delle nostre città, ma abbiamo a cuore anche la corretta informazione sui rischi che esso comporta e sulle patologie che può ingenerare. Per questo prevediamo un coinvolgimento di Asl, servizi sociali e dei gestori stessi di locali aperti al pubblico, per i quali stiamo immaginando forme di premialità in caso di rinuncia o rimozione di slot machine e macchinari simili».

«L’esame dell’articolato proseguirà anche domani», ha annunciato il presidente Lena, «con l’obiettivo di licenziare il provvedimento e inviarlo quanto prima all’Aula consiliare. Ringrazio gli esponenti di tutte le forze politiche per l’impegno e la determinazione con cui stanno lavorando ad un testo quanto più condiviso ed efficace, segno di una comune volontà di affrontare con decisione il dramma del gioco d’azzardo sul nostro territorio, coinvolgendo le istituzioni a tutti i livelli, come è giusto che sia».

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