Welfare

In Marocco parlo da straniera

di Redazione

Eppure sono nel mio Paese di origine. Ma l’occidentalizzazione traspare da tanti particolari. Che a me non fanno
certo problema…
di Soukaina Ras L e persone comunicano sempre nello stesso modo? L’atteggiamento di un individuo è sempre lo stesso con qualsiasi persona? Magari! Quando un emigrante torna al suo Paese d’origine è trattato nello stesso modo di un suo compaesano? Con i marocchini non è così. Il loro linguaggio e il comportamento variano a seconda della residenza. Spesso, infatti, quando parlo con una persona del mio Paese d’origine, il suo comportamento e il suo modo di parlare cambiano quasi radicalmente quando scopre che la mia residenza è in Italia.
Le reazioni delle controparti variano dal positivo al negativo e viceversa. A volte ci si può confrontare con qualcuno che, senza un motivo particolare, ti rispetta di più, alcuni pensano che tu possa dargli un aiutino, tipo un visto Schengen, mentre per altre persone colte e curiose, anche una chiacchierata informale con un sconosciuto di passaggio, è una buona occasione per arricchirsi di conoscenza sulle altre culture.
Altre volte si può incontrare qualcuno che ti tratta malissimo per chissà quale motivo, e magari t’invidia perché lui vorrebbe vivere all’estero e non in Marocco. Ogni tanto capita di essere trattati in malomodo anche dai propri familiari, che spesso e volentieri ti disprezzano perché non gli garba il tuo stile di vita occidentalizzato. In questi casi, sono mamma e papà che ci rimangono male; noi giovani tendiamo a fregarcene, d’altronde la nostra vita non è là in Marocco.
Altre volte mi capita di entrare in un negozietto, magari si accorgono che vengo da fuori e così mi raddoppiano il prezzo, perché danno per scontato che io abbia disponibilità economiche superiori alla media dei marocchini. Molti marocchini pensano che per chi vive in Europa nella vita sia tutto facile: che si può cambiare lavoro da un giorno all’altro, che le università siano posti perfetti ed organizzati, e basta volerlo per diventare famosi ed affermati.
Tante porte che qui in Occidente sono facilmente apribili, in alcuni Paesi in Medio Oriente non ti permettono neppure di provare ad aprirle, ma di una cosa sono certa: il cambiamento è in atto e tra qualche anno molti Paesi in via di sviluppo toccheranno il vertice in tutti gli ambiti, e solo allora forse qualcuno inizierà a calmarsi e a non sentirsi inferiore a nessuno.
In fondo, perché sentirsi inferiori a una persona che ha tutte le tue caratteristiche se non l’ eccezione di essere una emigrante europea? Questa mentalità e modo di comunicare a seconda del proprio indirizzo civico a volte mi fa sentire un po’ sperduta, a volte mi sento straniera anche nel mio Paese, altre volte mi sento esclusa sia nel Paese d’origine che in quello di residenza.

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