Sviluppo sostenibile

In Toscana nascono quattro nuove cooperative di comunità

Il bando “Fatti per restare”, promosso dalla Fondazione Noi-Legacoop Toscana in collaborazione con il Teatro Povero di Monticchiello, mette a disposizione 118mila euro per supportare la costituzione di nuove cooperative di comunità e sostenere i progetti di sviluppo di quelle esistenti. Selezionati i nove progetti di sviluppo e le quattro cooperative nascenti: tutti puntano a partecipazione attiva dei cittadini, inclusione e solidarietà

di Redazione

La Fondazione Noi-Legacoop Toscana ha deciso di sostenere con un contributo di 118mila euro il sistema delle cooperative di comunità toscane, attraverso il bando “Fatti per restare”, promosso in collaborazione con il Teatro Povero di Monticchiello. L’obiettivo è supportare la costituzione di nuove cooperative di comunità e sostenere i progetti di sviluppo di quelle esistenti. Tra coloro che hanno partecipato al bando, saranno sostenuti nove progetti di sviluppo di cooperative di comunità già attive (per un totale di 98mila euro) e sarà incentivata la nascita di quattro nuove cooperative di comunità con un contributo di 5mila euro ciascuna.

Questa mattina a Monticchiello (Siena) sono stati premiati i progetti vincitori del bando (nella foto). Nella sede della cooperativa di comunità Teatro Povero di Monticchiello, tra gli altri, erano presenti la presidente della Fondazione Noi-Legacoop Toscana, Irene Mangani, e il direttore della cooperativa del Teatro Povero di Monticchiello, Fabio Rossi.

«Vogliamo contribuire all’affermazione e allo sviluppo delle cooperative di comunità perché si tratta di un modello sostenibile che promuove valori in cui crediamo fortemente, come la rigenerazione e la gestione condivisa dei beni collettivi, la partecipazione attiva dei cittadini, l’inclusione, la solidarietà», ha detto la presidente Mangani. «Grazie alle cooperative di comunità è possibile rivitalizzare piccoli borghi in aree marginali, creare occupazione, costruire reti ed evitare lo spopolamento, ma anche contrastare le situazioni di impoverimento sociale che emergono in alcune aree urbane».

Ecco in sintesi i nove progetti di sviluppo delle cooperative di comunità esistenti nel territorio.

Il Borgo” di Montelaterone (Arcidosso – Grosseto) intende riaprire un punto vendita precedentemente gestito da Coop Unione Amiatina a Seggiano, per garantire la presenza di beni essenziali e offrire servizi digitali, spazi aggregativi e supporto per la mobilità.

Compagnia di Marron Bugio” di San Godenzo (Firenze) punta a rigenerare il Comunello di Casale, bene civico e collettivo, per rivitalizzare il borgo creando occasioni di condivisione e partecipazione attiva per la popolazione. Sono previsti eventi culturali, musicali e gastronomici e la gestione del bar/ristorante.

Allegria” di Legri (Calenzano – Firenze) propone “La Falegnameria Creativa”, ovvero la gestione di uno spazio aperto e polifunzionale per co-working, aula studio, laboratori, attività creative e artigianali, e il potenziamento dell’Emporio di comunità.

Ecosistema comunale di Castell’Azzara” (Grosseto) intende dar vita a un centro servizi polifunzionale a Selvena, per erogare servizi alla popolazione attraverso postazioni internet, promozione dei prodotti enogastronomici del territorio e promozione turistica.

Le vie” di Grosseto punta a recuperare lo spazio dei Giardini degli Arcieri, sotto le mura storiche della città, per renderlo un presidio comunitario e centro di produzione culturale, attraverso un percorso di partecipazione civica che coinvolga cittadini, giovani, associazioni e soggetti locali.

Il Feudo” opera nel Comune di Murlo (Siena) e fornisce servizi di prossimità e utilità sociale a favore della popolazione residente, anche nelle frazioni rurali e più isolate. Ha presentato un progetto per l’acquisto di un furgone per dotare la cooperativa di un mezzo dedicato al trasporto di personale, attrezzi e materiali, così da ridurre i tempi di risposta alle richieste della cittadinanza.

La cooperativa di comunità Davide Lazzaretti” a Roccalbegna (Grosseto) punta a riattivare alcuni servizi alle fasce deboli: iniziative culturali e formative; un asilo estivo; un servizio di assistenza pediatrica di base. Vi è anche l’intenzione di installare una mostra sul cammino della cooperativa di comunità.

La cooperativa di comunità della Vallesanta, a Corezzo (frazione di Chiusi della Verna, provincia di Arezzo), intende acquistare un sistema di cottura professionale ed attivare due servizi gratuiti a carattere sociale: “Mensa sospesa”, per redistribuire le eccedenze alimentari della mensa scolastica, e “C’è posto per te”, un servizio di trasporto sociale gratuito dedicato ad anziani e persone fragili.

Parco Vivo” di Vivo d’Orcia (Siena) propone il progetto “BoscoVeglia”, un percorso di trekking notturno che diventa un vero e proprio spettacolo itinerante nel bosco. Le guide accompagneranno il gruppo attraversando sentieri dotati di torce. I punti panoramici più belli si illumineranno all’improvviso e, attraverso proiezioni ad ologramma, le piante e le rocce prenderanno forma.

Queste le quattro nuove cooperative di comunità toscane.

Quanto basta” vuole ridare vita a un luogo di aggregazione chiuso nel centro storico di Grosseto: non solo un luogo di somministrazione di bevande e alimenti, ma anche un hub con una valenza territoriale e sociale, includendo persone svantaggiate e promuovendo una cultura del bere consapevole e del divertimento sano. “La Piceria” nasce da un percorso partecipativo della comunità di Celle sul Rigo, frazione del Comune di San Casciano dei Bagni (Siena) che, coinvolgendo realtà associative, imprenditoriali e la popolazione, ha individuato nei pici il potenziale motore di sviluppo del paese e si propone di creare un punto di ristorazione/bar. Il Comune di San Casciano dei Bagni ha avviato le procedure di valorizzazione di un immobile da mettere a disposizione del progetto cooperativo. “Pigelleto” vuole recuperare a Piancastagnaio (Siena) un bene pubblico in stato di abbandono, “La Direzione” (antica residenza dei direttori delle miniere, in seguito rifugio escursionistico e centro di educazione ambientale), per renderla un centro di aggregazione sociale e culturale all’interno della Riserva naturale del Pigelleto. Infine, “Lila” vuole realizzare a Mugello un rifugio polivalente, accessibile sia alla comunità locale e sia ai turisti, dedicato alla ristorazione a filiera corta e sostenibile e all’organizzazione di eventi socioculturali ed esperienze autentiche, grazie a collaborazioni con il Club alpino italiano – Cai, guide ambientali, scuole e produttori del territorio.

Credit: foto Fondazione Noi – Legacoop Toscana

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