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In tribunale la disputa tra Strada e Scelli

Il Consiglio direttivo di Emergency ha incaricato i propri legali di ''tutelarne la dignita' in sede giudiziaria'' riguardo alle dichiarazioni di Scelli, fatte venerdi' 11 giugno

di Redazione

Finisce in tribunale lo scontro tra il commissario della Croce Rossa, Maurizio Scelli, e l’ associazione Emergency sulla vicenda relativa alla liberazione in Iraq degli ostaggi italiani: il Consiglio direttivo di Emergency ha, infatti, incaricato i propri legali di ”tutelarne la dignita’ in sede giudiziaria” riguardo alle dichiarazioni di Scelli, fatte venerdi’ 11 giugno e riproposte dalla stampa e da reti televisive. “Quale cognizione di causa – disse Scelli – possono avere i rappresentanti di Emergency che sono scappati al primo scoppio di mortaretti? Se ne sono stati comodamente allo Sheraton di Amman e se ne sono andati in giro a fare convegni, a sentenziare e pontificare su una realta’ nella quale noi, ogni giorno e ogni notte, andavamo rischiando la vita”: sono queste le frasi di Scelli delle quali Emergency chiede conto ora in sede giudiziaria perche’ ritenute lesive della dignita’ dell’ associazione. ”Agire in giudizio nei confronti di una persona fisica – precisa Emergency – non si configura in nessuna forma come atto ostile o conflittuale nei confronti della Croce Rossa Italiana, della quale il Signor Maurizio Scelli e’ Commissario straordinario”. L’ associazione poi ricorda che ”il personale di Emergency opera dal 1995 in Iraq, dove e’ giunto ed e’ rimasto ininterrottamente a proprio pericolo e senza la protezione di alcun apparato militare, curando oltre 300 mila persone anche nei contesti dei violentissimi combattimenti che hanno avuto luogo nel Nord del Paese negli anni tra il 1995 e il 1999”. Il personale di Emergency, durante la guerra in Iraq nell’ aprile 2003 – aggiunge l’ associazione – ha percorso 550 chilometri mentre erano in corso i bombardamenti, con un convoglio che recava 30 tonnellate di aiuti consegnati all’ ospedale di Karbala e all’ospedale ‘Al Kindi’ di Baghdad, al quale ha portato da Sulaimaniya 45.000 litri di gasolio per i generatori del reparto di chirurgia; negli stessi giorni il personale di Emergency ha trasferito feriti dalla zona di guerra per operarli negli ospedali di Emergency a Sulaimaniya ed Erbil. Piu’ recentemente, il 7 maggio 2004, il personale di Emergency – dice ancora l’ Associazione – nel corso di combattimenti, ha rifornito di cibo, acqua e generi di prima necessita’ la popolazione di Falluja, con un convoglio formato da 10 tir, raggiungendo ripetutamente Falluja anche nei giorni successivi per fornire l’ospedale della citta’ di medicinali e materiali sanitari. In queste come in tutte le analoghe occasioni, il personale di Emergency viaggia con mezzi civili, non ‘assistiti’ da mezzi militari o da scorte armate”. Emergency, inoltre, ricorda che nello scorso mese di maggio propri rappresentanti ”hanno lasciato Baghdad per raggiungere gli ospedali dell’ associazione, prima a Sulaimaniya e successivamente a Erbil, non per partecipare a convegni, ma per svolgere attivita’ mediche e chirurgiche. Da Amman, tappa obbligata per chi viaggia verso Baghdad, sono transitati all’ andata e al ritorno. ”Non e’ mai accaduto, ne’ in Iraq ne’ altrove – conclude l’ associazione – che il personale di Emergency fuggisse in presenza di bombardamenti; e’ al contrario documentabilissimo che in siffatte circostanze ha intensificato la propria presenza, talvolta restando la sola organizzazione con personale internazionale presente ‘sul campo’ ”.

”Vorrei sottolineare – ha detto Gino Strada fondatore di Emergency – che la denuncia e’ contro il commissario straordinario della Cri in Iraq e non contro la Cri per la quale noi abbiamo grande rispetto. Non si puo’ tollerare che un esponente della Cri si possa permettere affermazioni di un certo genere e trovare cosi’ ampio eco su tutti telegiornali tranne il Tg3”. Strada, ascoltato come testimone dai pm Franco Ionta ed Erminio Amelio, ha inoltre aggiunto che non sono previste sue ulteriori apparizioni davanti ai magistrati. ”E’ stata organizzata una campagna tendente a diffamare Emergency a reti unificate in seguito a dichiarazioni del commissario straordinario della Croce Rossa italiana Maurizio Scelli che Emergency considera gravi, diffamatorie e calunniose. E’ stato dato mandato di procedere legalmente contro Maurizio Scelli”. Lo ha detto Gino Strada uscendo dal palazzo di giustizia di Roma a conclusione della sua deposizione davanti ai pm della capitale.

Sulla vicenda e’ intervenuto anche il Comitato Regionale della Croce Rossa del Lazio che ha espresso il proprio ”disappunto e la sua totale contrarieta’ ” sulla decisione del Consiglio direttivo di Emergency di agire in giudizio nei confronti di Scelli. ”Adire le vie legali e’ una scelta sconcertante – ha detto Antonella Piacente, Commissario del Lazio – priva di qualsiasi costrutto per delle associazione che nell’umilta’ del proprio servizio dovrebbero fare uno dei primi dettami operativi”. La precisazione di Emergency secondo cui l’agire nei confronti di una persona fisica ‘non si configura in nessuna forma come atto ostile o conflittuale nei confronti della Croce Rossa Italiana, della quale Maurizio Scelli e’ Commissario straordinario’ – ha aggiunto – ”risulta quanto meno improbabile poich? impatta direttamente sul lavoro di tantissimi volontari coinvolgendoli in polemiche sterili e perfino pericolose per il prosieguo del loro operato”. ”Il nostro e’ un silenzioso esercito di pace – ha detto ancora Antonella Piacente – composto da persone che lasciano le famiglie mettendo a rischio l’incolumita’ personale e ponendo le proprie professionalita’ per portare sollievo ad una popolazione martoriata sia in loco, sia portando molti bambini negli ospedali italiani. Ad Emergency – ha concluso Antonella Piacente desideriamo ricordare con il massimo rispetto una frase che i nostri volontari amano ripetersi: il bene non fa rumore, il rumore non fa bene”.

Interpellato sulla minaccia di querela Scelli si è limitato a rispondere sobriamente: “Ho fiducia nella giustizia, faccia il suo corso”.