Welfare

Incontro Amnesty-D’Alema

Tra i temi affrontati: armi, tortura, Corte penale internazionale, immigrazione e asilo

di Redazione

Una delegazione della Sezione Italiana di Amnesty International, guidata
dal direttore Gabriele Eminente, ha incontrato oggi il vicepresidente del
Consiglio e ministro degli Affari esteri Massimo D?Alema.

Durante l’incontro, i rappresentanti di Amnesty International hanno
portato all’attenzione del governo la questione della vendita di armi, con
particolare riferimento alle esportazioni italiane e alla necessita’ di un
Trattato internazionale che regolamenti rigorosamente il commercio di
tutte le armi convenzionali. A tal fine, l’organizzazione per i diritti
umani ha sollecitato un ruolo attivo dell’Italia nell’ambito della
Conferenza dell’Onu sul commercio illecito di armi leggere, in corso a New
York, e in vista della prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Amnesty International ha inoltre evidenziato i passi necessari che il
governo e il parlamento sono chiamati a intraprendere per adeguare il
diritto interno agli standard internazionali: tra questi, l’introduzione
del reato di tortura nel codice penale, la ratifica del Protocollo
opzionale alla Convenzione Onu contro la tortura e l’attuazione dello
Statuto della Corte penale internazionale.

Amnesty International ha poi espresso le proprie preoccupazioni per la
legislazione e la prassi vigente in tema di immigrazione e asilo, con
riguardo alla legittimita’ della detenzione di migranti e richiedenti
asilo, alla trasparenza dei Cpta e dei centri analoghi nonche’ al rispetto
del principio di ‘non respingimento’, violato negli ultimi anni nel corso
di numerose espulsioni illegittime. Un riferimento specifico e’ stato
fatto agli accordi siglati dall’Italia con la Libia, a partire dal 2000,
in materia di immigrazione.

I rappresentanti di Amnesty International hanno infine condiviso con il
ministro D’Alema la valutazione sulla centralita’ dei diritti umani e
sulla necessita’ che essi siano salvaguardati e protetti in ogni
circostanza, come nel contesto della ‘guerra al terrore’.

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