Welfare

Indultati, a Firenze altri 7 tirocini per trovare lavoro

L'iniziativa rientra nel progetto 'Lavoro nell'inclusione sociale dei detenuti beneficiari dell'indulto', promosso dai ministeri del Lavoro e Previdenza sociale e della Giustizia

di Redazione

Al via altri 7 tirocini formativi nella provincia di Firenze, destinati ai beneficiari dell’indulto. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto ‘Lavoro nell’inclusione sociale dei detenuti beneficiari dell’indulto’, promosso dai ministeri del Lavoro e Previdenza sociale e della Giustizia, con l’assistenza tecnica dell’agenzia governativa Italia Lavoro, per favorire il reinserimento nel mondo dell’occupazione e nella societa’ in generale di ex detenuti che hanno usufruito della legge sull’indulto.
Il progetto prevede, infatti, misure di sostengo al reddito per i beneficiari, ma anche incentivi economici per le aziende coinvolte. E, soprattutto, punta a migliorare le competenze delle persone uscite dal carcere grazie ai tirocini formativi, durante i quali e’ assicurato l’affiancamento di un tutor.
Un’iniziativa che coinvolge 14 aree metropolitane, tra cui la provincia di Firenze. Con quelli avviati in questi giorni, diventano complessivamente 13 i tirocini gia’ avviati a Firenze.
Ad accogliere i nuovi 7 tirocinanti sono Caritas (due persone), Cospe e le cooperative ‘Ulisse’, ‘Il Mosaico’, ‘Progetto Ambiente’ e ‘Samarcanda’. ”L’esperienza di Firenze -commenta Mario Conclave, responsabile nazionale del progetto- conferma due aspetti: la funzione importante dell’esperienza lavorativa al fine del reinserimento sociale dei soggetti con esperienza detentiva; l’importanza dell’apporto attento e qualificato degli attori pubblici e privati del territorio che si muovono in modo coordinato. Questo diventa determinante per soggetti, quali quelli beneficiari dell’indulto, che non sono stati compiutamente destinatari di politiche adeguate di presa in carico nel percorso di fuoriuscita dello stato detentivo e che sono determinati ad intraprendere percorsi che allontanano il rischio di recidiva”.
”E’ un progetto molto importante perche’ per la prima volta ci si preoccupa non solo del provvedimento legislativo, ma anche delle conseguenze che puo’ portare. Il governo, infatti, si e’ posto il problema di cosa succede alle persone beneficiarie dell’indulto”. Cosi’ l’assessore al Lavoro della provincia di Firenze, Stefania Saccardi, commenta l’avvio sul territorio di nuovi tirocini previsti dal progetto, auspicando che ”possa essere applicato anche in modo piu’ ampio”.
Per Saccardi, ”occorre cercare di inserire gli indultati nella societa’ per evitare che tornino nel circuito criminale”. Per questo, ”il tirocinio, che e’ uno strumento importante in generale, lo e’ ancora di piu’ in questo caso”. ”Grazie al tirocinio -spiega- si crea un rapporto umano tra il datore di lavoro e il lavoratore, anche attraverso il ruolo del tutor, un contatto altrimenti difficile da stabilire solo inviando un curriculum. Cosi’, l’aziende riesce a percepire questa occasione come un’opportunita’ e il lavoratore come un momento di qualificazione”.
Tra gli ultimi tirocini partiti a Firenze, c’e’ anche quello attivato presso il Cospe, che riguarda un indultato di 54 anni, con un buon livello di preparazione culturale e un’esperienza di anni maturata nel campo dell’editoria. E che, grazie al progetto ‘Indulto’, si e’ rivolto a questa onlus per la cooperazione internazionale e ha potuto cosi’ costruire un percorso formativo adeguato alle proprie competenze. Infatti, ha cominciato a occuparsi di interculturalita’, girando per i quartieri a partire dalle scuole.
Per conto del Cospe, sta quindi attivando contatti con istituti scolastici e associazioni, per lo sviluppo di temi come il plurilinguismo, l’interculturalita’, la diffusione di materiale editoriale.
E gia’ pensa al futuro, come conferma la sua tutor per il tirocinio, Angelica Pea: ”E’ molto contento perche’ questa possiblita’ corrisponde perfettamente alle sue esigenze. Non e’ esclusa la possibilita’ di una collaborazione con il Cospe, ma questa persona pensa piuttosto ad avviare un’attivita’ sua in futuro nel campo proprio dell’interculturalita’. E’ stata, dunque, un’occasione di ripartenza con una nuova attivita’ e forte di un bagaglio di esperienza passata”.

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