Salute

Infermiere e donatore, fianco a fianco per il futuro del sistema trasfusionale

Un nuovo protocollo d’intesa tra Avis e Fnop rafforza il ruolo del personale infermieristico nei centri di raccolta di sangue e plasma. Le due realtà si impegnano a sostenere percorsi di innovazione e transizione digitale del sistema sanitario, con una attenzione particolare all’ambito della medicina trasfusionale

di Redazione

Il bisogno di sangue e di plasma non si ferma mai, tanto meno in estate. Servono cura e professionalità affinché il sistema trasfusionale funzioni al meglio. Una figura cruciale, nella presa in carico del donatore e del ricevente, è quella dell’infermiere. Per questo è così importante il protocollo d’intesa che l’Avis ha rinnovato oggi, lunedì 4 agosto, con Fnopi, la Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche.

La firma del protocollo d’intesa.

L’accordo, che avrà durata annuale, oltre a ribadire la mission che contraddistingue ciascuna delle due realtà, si propone di rafforzare il ruolo del personale infermieristico nei centri di raccolta per favorire una gestione ancora più diretta delle relazioni con i donatori. Inoltre, si legge nel testo del protocollo, Avis e Fnopi «si impegnano (attraverso le proprie reti territoriali, nda) a sostenere congiuntamente percorsi e sperimentazioni di innovazione e transizione digitale del sistema sanitario, con specifico riguardo all’ambito della medicina trasfusionale. Nell’ottica di fronteggiare la persistente carenza di personale sanitario, le parti manifestano un comune interesse all’inclusione del personale infermieristico nelle attività di telemedicina, telemonitoraggio e teleassistenza, con particolare riferimento ai consulti preventivi finalizzati alla valutazione dell’idoneità alla donazione».

Secondo il presidente di Avis nazionale Oscar Bianchi, «si tratta di una collaborazione strategica non soltanto per la nostra associazione, ma per la stabilità dell’intero settore trasfusionale nazionale. Garantire un impegno sempre maggiore del personale infermieristico significa riuscire ad assicurare il regolare svolgimento della raccolta di emocomponenti e il mantenimento dell’autosufficienza di globuli rossi. L’infermiere rappresenta da sempre un punto di riferimento non solo per il paziente, ma per l’intero reparto ospedaliero in cui opera e lo stesso vale per le unità di raccolta».

L’infermiere specializzato può garantire ai massimi livelli il controllo delle trasfusioni e il buon uso del sangue, così come già avviene negli ospedali. Lo sottolinea la presidente Fnopi Barbara Mangiacavalli: «Un ruolo ancora più cruciale si delinea oggi con l’integrazione dell’e-health nel percorso trasfusionale. Strumenti avanzati permettono di introdurre un vero e proprio “triage infermieristico”, fisico ed ematologico, capace di migliorare l’efficienza nella selezione dei donatori, ottimizzare i tempi e aumentare la qualità delle informazioni raccolte attraverso il questionario di idoneità».

Una delle immagini della campagna congiunta Avis e Fnop.

Il rinnovo della collaborazione ha rappresentato anche l’occasione per annunciare la campagna congiunta per ricordare come il bisogno di sangue e plasma non cessi mai e come, anche grazie all’impegno di migliaia di infermieri, sia possibile proseguire regolarmente le attività trasfusionali e garantire scorte di emocomponenti in ogni periodo dell’anno.

Le fotografie sono da Ufficio Stampa Avis

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