Stati Uniti
Intelligenza artificiale per il sociale: i filantropi di Nextladder nascondono qualcosa?
Le fondazioni benefiche dei miliardari Bill Gates, Charles Koch, Steve Ballmer, del fondatore di Intuit Scott Cook e dell'investitore di hedge fund John Overdeck hanno lanciato Nextladder ventures, nuovo veicolo filantropico che investirà, mettendo a disposizione il potenziale dell'Ai, in profit e non profit impegnate nel sostegno di cittadini in difficoltà. Si investe, fa però notare don Luca Peyron, sacerdote torinese a capo dell'Apostolato digitale della sua arcidiocesi, offrendo tecnologia solo a soggetti scelti e selezionati ed in ambiti precisi. Cosa c'è sotto?
di Alessio Nisi

Un’iniziativa che, dopo le società profit, potrebbe finire per cannibalizzare le realtà del non profit, utilizzandole come strumento per testare sistemi di intelligenza artificiale, che potenzialmente accedono a dati sensibili di milioni di americani tra i più fragili (non a caso tra i beneficiari vengono contemplati i fornitori di servizi legati alla giustizia e alla libertà vigilata). Un’iniziativa che propone un uso benefico dell’intelligenza artificiale, ma senza neppure contemperare sistemi aperti, accessibili davvero a chiunque.

Queste le forti perplessità espresse da don Luca Peyron, sacerdote torinese, a capo dell’Apostolato digitale della sua arcidiocesi, docente della Cattolica, membro dell’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale applicato all’Industria, a proposito di Nextladder ventures, operazione filantropica da un miliardo di dollari messa in piedi dalle fondazioni benefiche dei miliardari Bill Gates, Charles Koch, Steve Ballmer, del fondatore di Intuit Scott Cook e dell’investitore di hedge fund John Overdeck: Ballmer group, Gates foundation, Stand together, Valhalla foundation e John Overdeck.
Un mercato di tecnologie ai
A stare alle intenzioni Nextladder ventures ha l’obiettivo di contribuire alla sviluppo di un mercato di tecnologie, spinte dall’intelligenza artificiale, per aiutare assistenti sociali, difensori di ufficio e altri fornitori di servizi essenziali a superare gli ostacoli economici che si trovano ad affrontare per sostenere i cittadini a basso reddito, alle prese con perdita del lavoro, instabilità abitativa, assistenza all’infanzia, crisi sanitarie e cancellazione dei precedenti penali.

Anthropic e il motore dell’intelligenza artificiale
Sul tavolo un miliardo di dollari, che il fondo potrà investire nell’arco di 15 anni. Il nuovo veicolo filantropico collaborerà con il gigante dell’intelligenza artificiale Anthropic. I destinatari? Organizzazioni non profit e società già attive nella creazione di strumenti per soggetti che gestiscono enormi carichi di lavoro con poche risorse.
Si investe, fa notare don Luca Peyron, offrendo tecnologia non a qualunque soggetto, ma a soggetti scelti e selezionati ed in ambiti precisi. Ci sarebbe da chiedere per quale ragioni certi e non altri, perché non tutti. Viene il sospetto che interessino dati nuovi, nuovi benchmark, nuovi poteri in altre fasce dopo quelle già esplorate.
Il rischio di divedere il non profit fra serie A e serie B
A scorrere i potenziali beneficiari frulla in testa continuamente il concetto di giustizia predittiva. Non solo, secondo Peyron, con una scelta di soggetti su cui investire si creerebbe non profit di serie A e di serie B, mettendo ai margini alcuni, un modo di controllare ed avere potere anche in questo settore? Per tacitare soggetti potenzialmente ostili? Quali sono gli standard su cui si misura una non profit, si chiede Peyron? Il bene che fa o gli strumenti che ha? «Investire denaro nel bene è sempre un bene, ma patto che sia bene davvero e non interesse e potere travestito da bene. Ognuno fa del proprio denaro ciò che ritiene, ovviamente, ma quando si sceglie di usarlo in un certo ambito corre l’obbligo morale di equità, trasparenza e riconoscibilità del vero bene comune perseguito. Un bene è potenzialmente ciò che è aperto a tutti, un bene per pochi per definizione non è comune». Tutto ciò che non è open, ragiona Peyron, è «proprietario». Chi investe diventa socio occulto «di qualunque soggetto che utilizza i loro strumenti. Legittimo nel profit, grigio nel non profit».
Come opererà Nextladder ventures
Nextladder ventures opererà attraverso un mix di sovvenzioni, investimenti azionari e finanziamenti basati sui ricavi, ricevendo una percentuale del fatturato delle aziende o azioni. Tutti gli utili generati dagli investimenti azionari e dagli accordi di finanziamento basati sui ricavi di Nextladder ventures saranno reinvestiti a sostegno della sua missione filantropica.
Nonostante Nextladder ventures non abbia ancora assunto impegni di finanziamento, ci sono diverse organizzazioni non profit e a scopo di lucro che i suoi fondatori hanno sostenuto o preso in considerazione individualmente e che potrebbero essere adatte alla loro nuova realtà.
Dove investirà
Un esempio è l’organizzazione non profit Careportal, che ha sviluppato una piattaforma che mette in contatto bambini e famiglie in difficoltà con chiese locali, aziende e gruppi comunitari in grado di fornire risorse come alloggi, assistenza medica e supporto emotivo per aiutare i bambini a evitare l’affidamento.
Un’altra è la startup a scopo di lucro Rasa-legal, la cui tecnologia aiuta i suoi clienti a cancellare i loro precedenti penali a un costo di quasi un decimo rispetto a quello tipico.
In apertura Bill Gates, foto La Presse. Nel testo foto di Don Luca Peyron
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