Mondo
Internet: la Cina continua la sua repressione
Sono diciannove i condannati alla reclusione per aver espresso opinioni contrarie alla linea di governo tramite la Rete. RSF denuncia l'ennesimo abuso
Salgono a diciannove i detenuti nelle carceri cinesi per aver manifestato il proprio dissenso nei confronti della politica governativa attraverso Internet. Lo denuncia ?Reporters senza frontiere? (Rsf), che di recente ha protestato per la condanna a tre anni di prigione inflitta a Zhu Ruixiang, avvocato ed ex direttore di una stazione radio. L?uomo è stato arrestato l?8 maggio scorso e condannato il 14 settembre dal tribunale di Shaoyang (provincia di Hunan, sudest della Cina) per aver inviato a dodici suoi amici articoli di critica contro Pechino, provenienti dal quotidiano online ?Vip reference?. Le autorità gli hanno confiscato ogni proprietà, compreso il computer. ?La decisione dei magistrati di Shaoyang ? ha scritto il segretario generale di Rsf, Robert Ménard, in una lettera al ministro della Giustizia cinese, Fusen Zhang ? dimostra ancora una volta l?ostinazione di Pechino nel voler imbavagliare la libertà di espressione via Internet?.
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