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Rifiuti: valorizzazione e gestione

di Redazione

Durante il 2010 il Gruppo A2A ha trattato circa 3 milioni di tonnellate di rifiuti, il 7% in più rispetto all’anno precedente. L’aumento ha riguardato i termovalorizzatori, gli impianti di bioessicazione e di produzione del combustibile derivato dai rifiuti, gli impianti di recupero di materia e gli impianti di inertizzazione delle polveri. I rifiuti trattati dalle discariche hanno invece subito un calo. A2A gestisce anche il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani con l’obiettivo della riduzione al minimo del ricorso alla discarica. I rifiuti urbani non differenziabili vengono inviati ai termoutilizzatori per il recupero di energia termica ed elettrica.
Le scorie pesanti di incenerimento, dopo essere state trattate, sono riutilizzate nei cementifici. Nel 2010 il 97% dei rifiuti è stato inviato ad impianti di recupero di energia o materia, e solo il 3 % in discarica.
Questi numeri mostrano una buona performance rispetto sia alla media dell’Europa sia a quella dell’Italia, che conferiscono in discarica rispettivamente il 38% e il 45% dei rifiuti (dati Eurostat). Invariata rispetto allo scorso anno è la quota di rifiuti avviati alla valorizzazione energetica. Le terre di spazzamento stradale vengono trattate in appositi impianti per l’impiego in edilizia.
Tra le diverse modalità di raccolta degli RSU che Aprica propone alle Amministrazioni locali, il Comune di Capriano del Colle (BS), primo in tutta la Lombardia, ha scelto quella dei cassonetti a calotta con apertura attraverso chiave elettronica personale. Cassonetto e chiave elettronica personalizzata permettono l’attivazione della tariffazione proporzionale alla quantità di rifiuti indifferenziati effettivamente conferita, il che stimola il cittadino a ridurre i propri rifiuti.
Per limitare i consumi idrici sono stati realizzati sistemi di riutilizzo delle acque, come, il sistema di interscambio reflui di processo tra il TU di Brescia e la centrale Lamarmora, che consente l’utilizzo delle acque meteoriche e di processo di entrambi gli impianti per lo spegnimento delle ceneri di fondo caldaia del termoutilizzatore.
Nell’impianto di produzione energia da CDR di Bergamo, l’acqua di raffreddamento proviene dal vicino depuratore. Qui il riciclo dell’acqua è addirittura bidirezionale: l’acqua in uscita dal sedimentatore del depuratore viene utilizzata nel condensatore del termovalorizzatore per completare il ciclo termodinamico dell’impianto e poi restituita al depuratore, riscaldata di alcuni gradi, consentendo di accelerare la cinetica dei processi biologici di depurazione.

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