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INTERVISTE. Povia, «Mi facevo canne e coca»
Lo confessa Povia, che con il controverso brano "Luca era gay" si è piazzato al secondo posto nel palmares sanremese
di Redazione
«Da adolescente ho iniziato con le canne, poi sono passato alla cocaina. Intorno ai 24 anni ho vissuto un periodo massacrante». Lo confessa Povia, che con il controverso brano “Luca era gay” si è piazzato al secondo posto nel palmares sanremese.
«Ho chiuso con le droghe verso i 27-28 anni e da cinque mesi non bevo più nemmeno una birra», aggiunge l’artista in un’intervista a “Chi”, il settimanale direttoda Alfons Signorini per il quale ha posato con la compagna Teresa, che gestisce un asilo nido a Firenze, e le loro due bambine, di 1 e mezzo e 4 anni.
«Ho sofferto anche di depressione e attacchi di panico», confessa Povia parlando del suo passato difficile. «Cercavo forza nella musica ma non riuscivo ad affermarmi. Quando stavo male, mi mettevo sotto il cuscino e dicevo le preghiere», prosegue.
A proposito di uomini e donne, Povia commenta: «Si è persa l’intimità, tutto è esibito e la donna riversa la propria femminilità in politica, nella cultura e nel sociale. Quando vedi donne che corteggiano gli uomini in tv, il messaggio è sbagliato».
Povia ritorna anche sul tema dei gay: «Il Gay Pride va contro i gay, leva l’intimità. Vederli in mutande che si strusciano sarebbe brutto anche se fossero etero, così ci rimettono i gay veri».
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