Il leader Supremo iraniano, Ayatollah Ali Khamenei, ha piu’ di una volta preso le distanze dal presidente Mahmoud Ahmadinejad, che prima godeva del suo pieno appoggio. Lo scrive oggi il New York Times, sottolineando come Khamenei sia scontento della scarsa performance economica del presidente. Tale frattura al vertice del potere iraniano, nota il quotidiano, e’ apparsa piu’ evidente dopo che il mese scorso il rapporto Nie dell’intelligence americana ha ridimensionato la minaccia iraniana, stabilendo che il tentativo di fabbricare un’arma nucleare e’ stato sospeso nel 2003.
La pubblicazione del rapporto ha di fatto ridotto la pressione internazionale contro l’Iran e la sua leadership non si sente dunque piu’ in dovere di fare fronte comune. La settimana scorsa, in un discorso nella citta’ di Yazd, Khamenei ha notato che l’attuale governo “come ogni altro, non e’ esente da errori e manchevolezze”.
Ma gia’ in precedenza il leader supremo era apparso distanziarsi dal presidente quando ha nominato Mohammed Zolghadr numero due della milizia Basj, subito dopo che Ahmadinejad lo aveva destituito dal posto di vice ministro della Difesa. E Ahmadinejad e’ apparso molto piccato la settimana scorsa quando il suo ex negoziatore nucleare Ali Larijani, diventato rapresentante di Khamanei in seno al Supremo consiglio nazionale di sicurezza iraniano, e’ stato inviato in una delicata missione in Egitto, paese con il quale l’Iran non intrattiene relazioni diplomatiche dal 1979.
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