Mondo

Iraq, 120mila uomini armati contro gli alleati

I militari americani valutano nello 0,5% della popolazione gli oppositori alle forze guidate dagli Usa

di Redazione

”Lo Stato maggiore della prima divisione di fanteria Usa valuta, tra indigeni e stranieri, il nucleo duro degli oppositori armati intorno allo 0,5% della popolazione (120mila persone su una stima di 24 milioni). Una valutazione assai differente da quella ufficiale governativa Usa di 5-6.000 nemici, che implica la mancanza di truppe alleate sufficienti per raggiungere il rapporto di forza 10:1 storicamente adatto per debellare attivita’ irregolari organizzate”.

E’ quanto si legge in un dossier riservato dell’intelligence italiana degli inizi di settembre di cui ‘la Stampa’ ha pubblicato alcuni stralci. ”Nei rapporti riservati delle varie intelligence alleate sull’Iraq -scrive il quotidiano torinese- lo scenario ‘sicurezza’ e’ molto preoccupante”. E, ”se avesse ragione lo Stato maggiore della prima divisione di fanteria Usa, i circa 150mila militari delle forze alleati presenti oggi sul territorio iracheno, ai quali si possono aggiungere altri 100mila tra militari e poliziotti iracheni non sono sufficienti a fronteggiare un’opposizione composta da 120mila ‘resistenti’. Addirittura, per rispettare i manuali di guerra e controguerriglia, il numero dei militari alleati dovrebbe aumentare di quattro, cinque volte”.

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