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Iraq: Andreotti, bisogna andarcene al più presto

''Dall'Iraq dobbiamo andarcene al piu' presto", così Giulio Andreotti a 'Porta a porta'

di Redazione

”Dall’Iraq dobbiamo andarcene al piu’ presto. Si sta sviluppando nel popolo la convinzione che si stia tornando alla dominazione coloniale. L’Iraq va lasciato agli iracheni. Saddam, che considero un nazista, aveva tuttavia creato una situazione per cui le divisioni religiose non rappresentavano un problema”. Giulio Andreotti e’ uno degli ospiti della puntata di ‘Porta a porta’ dedicata agli 84 anni del Papa. Insieme a lui in studio, l’ambasciatore americano presso la Santa Sede, Jim Nicholson, il cardinale Tarcisio Bertone, Arcivescovo di Genova, e Massimo Cacciari con il quale Andreotti condivide la convinzione che sia giunto il momento che le truppe della coalizione abbandonino l’Iraq.Il genetliaco di Papa Giovanni Secondo coincide con il momento piu’ duro del conflitto iracheno. Vespa trasmette le immagini della visita del papa a Casablanca, il 19 agosto 1985, quando parlo’ per la prima volta ad una folla islamica. L’Arcivescovo di Genova ricorda come il Papa conosca ”perfettamente la tradizione religiosa dell’Islam e ripropone la dottrina del Concilio Vaticano II che invita a valorizzare l’unica fede dei figli di Abramo. Dall’altra parte, il Potenfice conosce anche i pericoli dell’Islam”. Monsignor Crescenzio Sepe, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli rammenta che ”Giovanni paolo II ha rinforzato il dialogo con tutte le religioni del mondo, mostrando anche la volonta’ della Chiesa di aprirsi al dialogo con i fratelli musulmani. Quello che bisogna evitare -ha detto Sepe- sono i relativismi e le strumentalizzazioni”.

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