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Iraq: appello ai parlamentari della Tavola della Pace

''Non fate come al Senato. Abbandonate la via militare. Scegliete la via dell'Onu. In Iraq un altro intervento e' possibile e necessario''.

di Redazione

In vista del dibattito parlamentare sul rinnovo della missione militare italiana in Iraq in programma da domani alla Camera, la Tavola della pace rilancia un forte appello a tutti i Deputati: ”Non fate come al Senato. Abbandonate la via militare. Scegliete la via dell’Onu. In Iraq un altro intervento e’ possibile e necessario”. Per sostenere questo appello la Tavola della Pace (che raccoglie numerose importanti organizzazioni come la Cgil, Cisl, Agesci, Arci, Acli, Pax Christi, Emmaus Italia, Cipsi, Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani, Focsiv, Manitese, Legambiente, Lega per i Diritti e la Liberazione dei Popoli, Francescani del Sacro Convento di Assisi, Centro per la pace Forli’/Cesena, Fondazione Italiana Volontariato, Ics, Banca Etica, Associazione per la Pace, Peacelink, Sdebitarsi, Forum del Terzo Settore, Beati i costruttori di pace, Movimento Federalista Europeo, Coordinamento Nazionale Comunita’ Accoglienza) ha diffuso un documento intitolato ”In Iraq un altro intervento e’ possibile e necessario”. ”I pacifisti che chiedono il ritiro dei nostri soldati dal campo di battaglia iracheno – ricorda Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace – non propongono in alcun modo il disimpegno dell’Italia ma un diverso e piu’ efficace impegno. Il Parlamento italiano deve scegliere di abbandonare l’opzione militare e di assumere l’opzione democratica. Il documento che abbiamo inviato ai Deputati, indica precise proposte concrete tese a sostanziare la scelta che l’Italia deve fare se davvero vuole contribuire alla fine della tragedia irachena: la scelta dell’Onu. Questa e’ la svolta che noi chiediamo al Parlamento e al Governo italiano. L’Onu — prosegue Flavio Lotti- non e’ e non dispone di una bacchetta magica per risolvere i disastri provocati dalla guerra. Tuttavia quella dell’Onu e’ la strada maestra per mettere un freno alla violenza che dilaga, per scongiurare il rischio di guerra civile, per ridurre lo spazio e il sostegno ai terroristi, per promuovere e proteggere i diritti umani degli iracheni”.

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