Mondo
Iraq: Cade Baghdad e il regime
''Gran parte dell'Iraq e' ora libero dall'oppressione'', ha detto il generale Vincent Brooks dal Comando centrale in Qatar
di Redazione
Baghdad e’ caduta, i carri armati americani sono nel centro della citta’ ma la guerra non e’ finita, avvertono dal Comando centrale in Qatar e soprattutto nessuno sa che fine abbia fatto Saddam Hussein.
LA CADUTA DI BAGHDAD – La struttura di ”comando e controllo” irachena a Baghdad sembra essersi disintegrata, secondo un portavoce dell’ufficio del primo ministro britannico. ”La caduta di Baghdad e’ completa” ha detto un corrispondente della Reuters descrivendo l’arrivo dei carri armati all’Hotel Palestine senza che venisse sparato un colpo. Oggi marines americani si sono impadroniti del quartier generale della polizia segreta irachena a Baghdad. I carri armati americani hanno fatto il loro ingresso nella piazza Tahrir, nel centro della citta’, ed e’ stato dato alle fiamme l’edificio che ospita il Comitato olimpico iracheno diretto da Uday Hussein, il figlio del rais iracheno. Abbattuta anche la statua di Saddam. LA GUERRA NON E’ FINITA – ”Gran parte dell’Iraq e’ ora libero dall’oppressione”, ha detto il generale Vincent Brooks dal Comando centrale in Qatar, ma c’e’ ancora ”lavoro da fare” e la guerra non e’ finita. GIALLO SU SORTE SADDAM – L’intelligence americana ignora se Saddam Hussein sia vivo o morto dopo l’attacco di martedi’ mirato a eliminare la leadership irachena.Il bombardamento, eseguito da un B-1, con quattro bombe da 2.000 libbre, quasi una tonnellata ciascuna, e’ stato effettuato dopo una soffiata secondo cui Saddam e i suoi figli, Uday e Qusay, si trovavano nel palazzo preso di mira. Fonti del ministero degli esteri russo hanno smentito le voci secondo le quali il rais avrebbe cercato rifugio nell’ambasciata russa a Baghdad.
BOMBARDAMENTI A TIKRIT – Aerei da combattimento americani hanno bombardato oggi nuovamente posizioni irachene intorno a Tikrit (200 chilometri a nord di Baghdad), citta’ natale di Saddam Hussein.
LIBERI GIORNALISTI ITALIANI – Sono liberi e stanno tutti bene i sette giornalisti italiani che erano stati fermati dagli iracheni e trattenuti nell’hotel Palestine di Baghdad. Lo ha riferito l’inviato del Corriere della Sera, Francesco Battistini, che per la prima volta ha potuto chiamare casa utilizzando il suo satellitare.
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.