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Iraq: Coopi, “Per iracheni siamo tutti nemici”

Valeria Fabbroni, capo missione di Coopi: "Ormai siamo tutti nemici"

di Redazione

”Come si fa a dire che sono solo frange ad attaccare e a sparare? E’ molto difficile essere sicuri di questo, perche’ il malessere fra gli iracheni, per la presenza degli stranieri, e’ fortissimo e diffuso. Fra l’altro, non sono in grado di distinguere coloro che svolgono un lavoro umanitario. Tutti sono nemici”. Ne e’ convinta Valeria Fabbroni, capo missione di Coopi, una delle poche ong impegnate in attivita’ umanitarie in questo momento in Iraq. Per Fabbroni – ora ad Amman, rientrata da Baghdad da un paio di giorni – la guerriglia a Nassiriya non e’ ”mirata” ai nostri connazionali: ”chiunque fosse li’, di qualsiasi nazione, sarebbe preso di mira. Gli iracheni non percepiscono i diversi tipi di presenze. Chi e’ li’, anche per una missione di pace, e’ un nemico comunque. C’e’ infatti – ha aggiunto – molta ignoranza da parte della popolazione locale sulle responsabilita’ e sui compiti della presenza straniera. C’e’ pero’ da dire, che a parte gli umanitari, tutti gli altri girano armati. E questo non migliora comprensione sui ruoli”. Proprio questo malessere, per l’operatrice umanitaria, non permette certezze sul grado di consenso fra la popolazione irachena intorno alle azioni di guerriglia. A Baghdad, poi – ha proseguito Fabbroni – ”i programmi umanitari sono fermi. Se nell’area di Mosul, dove comunque restano limiti alla mobilita’ e dove siamo impegnati in aiuto ai profughi interni, stiamo andando avanti, nella capitale questo e’ impossibile. Baghdad e’ una citta’ deserta. Non c’e’ possibilita’ di alcun intervento. E comunque, lavoriamo senza visibilita’. Tanto per capire quanto e’ pesante il clima: gli iracheni che lavorano con noi, vanno in giro a dire che si sono licenziati perche’ temono di essere considerati collaborazionisti. Ed invece, continuano a lavorare”. In generale – ha concluso Fabbroni – ”le ong stanno rientrando a Baghdad dopo l’evacuazione dei primi giorni di aprile. Ma, di fatto, non c’e’ alcun miglioramento. E’ vero si’ che non c’e’ stato anche alcun problema verso gli umanitari ma la situazione non tende al miglioramento”.

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