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Iraq: ennesima giornata di sangue, oltre 50 i morti da questa mattina

L'attentato più grave nel quartiere sciita della capitale, l'altro a Kirkuk, nel nord del paese. Saddam Hussein invece è stato ricoverato in ospedale.

di Redazione

Un altro giorno segnato dalle bombe in Iraq dove si registrano due gravi attentati, uno nel quartiere sciita di Bagdad dove si contano già 36 morti e uno a Kirkuk, nord dell’Iraq, dove le vittime sono almeno 15. L’ex dittatore Saddam Hussein invece è stato ricoverato in ospedale dopo due settimane di sciopero della fame.
I suoi avvocati intanto hanno deciso di non partecipare all’udienza di domani perchè, a loro avviso, non sono state rispettate le norme in grado di garantire un equo processo. Il capo del collegio di difesa ha annunciato che lui e i colleghi continueranno a boicottare il procedimento anche in futuro.

Aumenta di minuto in minuto il bilancio dell’attentato di stamane a Sadr City, quartiere sciita nell’est di Bagdad: secondo la polizia si contano già 36 morti e 72 feriti, altre fonti parlano di 32 persone rimaste uccise e 68 ferite. Il bilancio della nuova strage è comunque ancora provvisorio.

L’esplosione dell’autobomba è avvenuta all’inizio della mattinata, verso le 09.20, vicino a un commissariato e a un mercato all’aperto a Jamila, nell’immenso quartiere sciita di Sadr City, roccaforte sciita. Testimoni raccontano di un minibus saltato in aria in mezzo al mercato ma la polizia dice che è ancora incerta l’origine dell’esplosione. Nel corso della notte nel quartiere, area estremamente povera, vi sono stati violenti scontri tra le milizie sciite dell’esercito Mehdi di Moqtada al-Sadr e le forze a guida Usa, hanno detto abitanti e polizia.
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Sono invece 15 le persone morte e 50 i feriti nell’esplosione di un’autobomba con un kamikaze ad un mercato popolare nel centro di Kirkuk, città a nord di Baghdad. Lo riferisce la tv Al Arabiya. Molte auto sono in fiamme e i soccorritori stanno tentando di trasportare i feriti molti dei quali hanno gravi ustioni. Kirkuk, città multietnica, 250 km da Bagdad, è attraversata da tensioni tra arabi, turcomanni e curdi.

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