Cultura
Iraq: la guerra delle moschee
Proseguono gli scontri fra sciiti e sunniti nella capitale irachena. Bilancio provvisorio: 80 morti
di Redazione
La ‘guerra delle moschee’ tra sciiti e sunniti iracheni ha lasciato decine di morti nelle strade del Paese. Almeno 80 cadaveri sono stati recuperati nelle ultime ventiquatt’ore in diverse localita’ dell’Iraq, di cui 53 soltanto a Baghdad. Tre giornalisti dell’emittente ‘Al Arabiya’, tra cui una donna, sono stati rapiti e uccisi oggi poco a nord di Samarra, dove si erano recati per seguire gli scontri interreligiosi. Un quarto e’ riuscito a fuggire. Gli scontri stanno avendo pesanti ripercussioni sul versante politico. Il principale partito sunnita, Fronte iracheno della Concordia, ha annunciato il boicottaggio del negoziato per la formazione del nuovo governo e ha accusato l’esecutivo, dominato dagli sciiti, di non essersi speso per proteggere le loro moschee. Il giovane leader radicale sciita, Moqtasa al Sadr, ha ordinato alle sue milizie di provvedere a questa tutela.
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