Mondo
Iraq: l’Agesci ricorda Ivan Ghitti
L'esperienza scout e la decisione di diventare carabiniere del militare morto a Nassirya vista da uno dei suoi compagni scout di Milano
di Redazione
Gli scout cattolici lombardi si stringono alla famiglia di Ivan Ghitti, il giovane carabiniere caduto nella strage di Nassiriya che per anni ha vissuto il cammino scout fino alla scelta di dedicare la propria vita al servizio del prossimo nell’Arma ei carabinieri.
Così lo ricorda Andrea, suo compagno in quesgli anni nel gruppo scout di Milano 24:
“Non ho dubbi che la scelta compiuta da Ivan Ghitti di scolgere il suo servizio nei carabinieri sia nata dall’esperienza scout e che la sua disponibilità verso il prossimo sia stata rafforzata dalle occasioni di servizio di quegli anni. Era il 1991. Il dibattito era forte, acuito dal confronto sul servizio civile. La voce di Ivan si levava fuori dal coro per indicarci una via altrettanto degna: servire la patria e difendere i più deboli dalle ingiustizie: aveva deciso di diventare carabiniere.
L’ultimo ricordo è più recente. Con lui parlavamo delle difficoltà incontrate in Bosnia, a Sarajevo, in Kosovo e dell’opportunità di lasciare l’Arma e dedicarsi ad una professione normale. Ma mentre mi diceva queste cose riemergeva l’entusiasmo di sempre: era chiaro che avrebbe continuato a servire.
Grazie Ivan, Buona Strada per sempre”.
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