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Iraq: l’Onu batte cassa

Appello all'Onu per un'iniezione di fondi in aiuto all'Iraq: lo ha fatto la numero due delle Nazioni Unite Louise Frechette dando il via a una conferenza sulla ricostruzione

di Redazione

Nuovo appello all’Onu per un’iniezione di fondi in aiuto all’Iraq: lo ha fatto la numero due delle Nazioni Unite Louise Frechette dando il via a una conferenza di due giorni sulla ricostruzione del paese dopo l’invasione americana e britannica dello scorso marzo. ”Il conflitto e i suoi strascichi hanno creato un bisogno urgente di aiuti umanitari”, ha detto Frechette chiedendo all’assise di un gruppo di paesi donatori ulteriori 260 milioni di dollari da destinare alla ricostruzione. Alla conferenza al Palazzo di Vetro hanno partecipato anche funzionari civili iracheni portati a New York da Stati Uniti e Gran Bretagna, le due potenze occupanti in base alle risoluzioni dell’Onu. I 260 milioni di dollari chiesti oggi si aggiungono ai 2,2 miliardi di dollari chiesti il 28 marzo dall’ufficio Onu per il Coordinamento degli Affari Umanitari – dieci giorni dopo l’inizio della guerra – in previsione dei bisogni che il paese di Saddam Hussein avrebbe avuto nella fase del dopo-conflitto. Fino ad oggi sono stati garantiti 2,03 miliardi di dollari di quell’appello, ma i piani di spesa non sono stati aggiornati sulla base delle condizioni effettive del dopo-guerra. Per esempio, secondo quanto hanno indicato fonti Onu, mentre il flusso di profughi previsto non si e’ materializzato, le spese per l’istruzione e lo sminamento erano state sottostimate nelle previsioni iniziali.

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