Mondo
Iraq: Ong europee, problema della sicurezza è enorme
Concord, coordinamento europeo di 1.200 ong appartenenti all' Unione europea, e Voice, cartello di ong che opera in situazioni di emergenza chiedono rilascio delle due Simone
di Redazione
Concord, coordinamento europeo di 1.200 ong appartenenti all’ Unione europea, e Voice, cartello di ong che opera in situazioni di emergenza, condannano il sequestro di Simona Pari e Simona Torretta e degli altri due volontari iracheni e ne chiede l’ immediato rilascio. La presa di posizione e’ contenuta in un comunicato congiunto, reso noto dall’ Associazione delle ong italiane, piattaforma italiana di Concord. ”Gli operatori di ‘Un ponte per…’ – affermano le due organizzazioni internazionali – sostengono la popolazione irachena sin dal 1991 senza alcuna misura di sicurezza convenzionale, difesi solo dal rispetto della popolazione locale”. La situazione della sicurezza degli operatori umanitari – si legge nel comunicato congiunto – negli ultimi anni si e’ deteriorata. Per le ong, le crisi in Afghanistan e in Iraq mostrano aspetti inediti riguardo al problema della sicurezza, e gli incidenti sono in costante aumento. Dal mese di agosto, 25 operatori umanitari sono stati uccisi in Afghanistan. In Iraq, gli attacchi agli operatori delle Nazioni Unite e della Croce Rossa a Baghdad hanno portato il Consiglio di sicurezza dell’ Onu alla risoluzione 1502, nella quale si afferma che uccidere un operatore umanitario e’ un crimine di guerra. Recentemente – prosegue il comunicato – si e’ creata una certa confusione sul termine ‘umanitario’ e sui confini tra attivita’ militari e umanitarie. Questo rapimento quindi ”potrebbe essere legato a una percezione che i singoli operatori umanitari, invece che essere considerati fornitori imparziali di assistenza, rappresentino le posizioni dei loro governi nazionali”. ”A causa dei loro principi umanitari – afferma la direttrice di Voice, Kathrin Schick – i volontari cercano di evitare la protezione armata, e in questo modo diventano bersagli facili. La mancanza di sicurezza per queste persone sta diventando tra l’ altro un grande ostacolo all’ aiuto delle popolazioni in difficolta”’.
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