Mondo
Iraq: quartieri sciiti nel caos
A Baghdad, Nassirya, Najaf, Falluja e Bassora continuano le violente proteste degli sciiti in difesa del leader religioso Moqtada Sadr ricercato dagli americani
di Redazione
Elicotteri degli Stati Uniti sono entrati in azione oggi a Baghdad contro obiettivi in un quartiere sciita, mentre viene annunciato che un mandato d’arresto pende ”da mesi” sul leader religioso Moqtada Sadr alla guida della peggiore ondata di proteste contro l’occupazione americana dell’Iraq, iniziata un anno fa. Il giovane leader radicale e’ ricercato per l’omicidio di un altro religioso, Abdel Majid al Khoi, lo scorso anno. La stessa imputazione per l’arresto di Mustafa al Yacubi, braccio destro di Sadr, che ieri ha scatenato le proteste degli sciiti a Baghdad, Nassirya, Najaf, Falluja e, oggi, anche a Bassora, dove dimostranti hanno occupato la sede del governatorato. Alle minacce degli Usa, che lo definiscono un ”fuorilegge”, come ha detto il governatore americano Paul Bremer, il portavoce di Sadr risponde che la coalizione non lo catturera’ mai, mentre sotto il rombo degli elicotteri ragazzi in nero del cosidetto Esercito di Mehdi nel poverissimo sobborgo sciita di Shuala bloccavano i carri armati seduti a terra, innalzando cartelli ‘Viva Sadr’. Un carro armato e’ stato dato a fuoco, costringendo i soldati alla fuga. Non ci sono stati morti o feriti nell’incursione, hanno detto gli americani. Malgrado la sua giovane eta’ e lo scarso carisma religioso – solo una minoranza degli sciiti lo seguono – Sadr ha trovato un grande potenziale nella massa di giovani poveri, disoccupati, arrabbiati. La sua base e’ a Sadr City, il quartiere di Baghdad che ha preso il nome dal padre, un importante ayatollah, ucciso da Saddam Hussein nel 1999. Questa mattina la tensione era alta nella zona, con una forte presenza di truppe americane, che controllavano le stazioni di polizia e gli uffici governativi occupati ieri per breve tempo dai sostenitori di Sadr.
”Non eravamo ostili verso gli americani – dice Nafar Amajee, 28 anni, proprietario di una rivendita di bibite fuori dall’ospedale di Sadr City – ora tutto e’ cambiato, siamo pronti a sacrificare la nostra vita”. All’interno, le vittime dei disordini di ieri. I sostenitori di Sadr sono ricorsi alla violenza dopo una settimana di proteste per la chiusura del loro giornale. ”Sadr ha detto ‘siamo stanchi di protestare senza risultato”’, racconta Mohammed Radhi, 21 anni. Bisogna agire, ha aggiunto il leader, ”terrorizzare” gli occupanti. E le proteste da Baghdad si sono estese al sud, ieri sono morti almeno 60 iracheni e 10 soldati della coalizione in diversi scontri, i peggiori a Najaf, dove militari spagnoli e salvadoregni hanno combattuto per ore con i manifestanti. Marines hanno bloccato oggi la strada per la Giordania nell’ambito dell’operazione ‘Vigilant Resolve’ per catturare gli insorti a Falluja, la citta’ a ovest di Baghdad che e’ di fatto isolata da soldati americani e iracheni. Un coprifuoco e’ stato imposto sulla zona. L’operazione e’ in risposta al brutale assassinio di quattro civili americani, sui cui corpi la popolazione si e’ accanita mercoledi’ scorso. Un marine e’ morto oggi in un attacco a ovest di Baghdad. Altri due erano rimasti uccisi ieri a Mossul e vicino a Kirkuk. E mentre in una situazione sempre piu’ calda, e’ cominciata oggi la visita a Baghdad dell’inviato dell’Onu Lakhdar Brahimi, gli americani hanno ribadito che il passaggio di consegne al governo provvisorio iracheno avverra’ come previsto il 30 giugno.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.