Mondo
Iraq, Scelli conferma: “Protetti da sciiti e sunniti”
Al momento sono 24 i volontari italiani impegnati con la Croce Rossa.
di Redazione
Le comunita’ sciite e sunnite hanno assicurato alla Croce Rossa Italiana una protezione per i volontari al lavoro a Baghdad, gli unici italiani che in Iraq ancora svolgono attivita’ umanitarie. Anche per questo motivo, la sicurezza degli operatori al Medical City e’ – secondo quanto ha detto oggi il commissario Maurizio Scelli – considerata ”sufficiente”. Per proteggere l’ospedale, gestito dagli italiani, Al Sadr ha attivato i suoi miliziani in un’operazione di intelligence. La protezione armata della struttura sanitaria e’ invece garantita dalla polizia irachena. La missione della Cri in Iraq continua, e continua anche per la determinazione dei volontari, 24 al momento, che vogliono restare.
”I ragazzi – ha riferito Scelli – sentiti telefonicamente uno per uno, vogliono restare sono motivati. Abbiamo verificato le condizioni di sicurezza, crediamo siano sufficienti. E’ importante il gradimento alla missione fra la popolazione e l’assicurazione di attenzione nei nostri riguardi da parte degli Ulema e degli sciiti. Ad esempio, Al Sadr ha mandato miliziani a proteggere l’ospedale. Ed io ho dato disposizioni perche’ nessuno svolga attivita’ esterna”.
”Per noi – ha aggiunto Scelli – e’ importante che sia nelle moschee sia nelle comunita’ ci sia l’appoggio della gente comune alla missione. E anche stamattina c’erano di fronte all’ospedale 200 persone in fila per essere curate”. Il coinvolgimento dei miliziani di Al Sadr alla protezione dell’ospedale ha sollevato critiche da parte della ong Terre des Hommes. Il responsabile, Raffaele Salinari, parla di ”violazione” delle comuni regole di comportamento delle organizzazioni umanitarie. Non importa che si tratti solo di operazioni di intelligence: ”Anche questa – ritiene Salinari – e’ parte integrante dell’attivita’ bellica. Questo vuol dire scardinare ogni principio di neutralita’, di equita’, di indipendenza”.
Insieme ai 24 volontari italiani, al Medical City lavorano anche 80 iracheni: ”Non uno di loro – ha sottolineato ancora il commissario – ha detto, non vengo piu’ ho paura delle minacce. E non e’ certo per soldi. Sono persone, che la sera tornano che hanno deciso di vivere blindati con noi”.
Scelli ha, fra l’altro, confermato di essere impegnato, su invito della famiglia, per il ritrovamento della salma di Enzo Baldoni, ma che purtroppo, i conflitti in corso non permettono di verificare le informazioni che arrivano. Questa mattina, intanto, Scelli ha consegnato medaglie al merito di bronzo e argento dell’organizzazione ad 80 militari dell’esercito, della marina, dell’aeronautica e della polizia di stato che hanno collaborato con la stessa Cri nei Balcani e a Baghdad. Dei premiati, 13 erano carabinieri che hanno affiancato i volontari della Cri nella prima fase della missione in Iraq, durante l’ ospedale da campo.
E’ stata inoltre assegnata una medaglia di bronzo al merito Cri alla memoria al maresciallo Giovanni Cavallaro, morto a Nassiriya lo scorso 12 novembre. A ritirare l’onorificenza e’ stata la moglie Sabina Brancato Cavallaro.
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