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Iraq: truppe Usa sino al 2006

Costretti sulla difensiva dalla resistenza all'occupazione in Iraq e dal riaccendersi della guerriglia dei taleban in Afghanistan, gli Usa rilanciano l'iniziativa militare

di Redazione

Costretti sulla difensiva dalla resistenza all’occupazione in Iraq e dal riaccendersi della guerriglia dei taleban in Afghanistan, gli Stati Uniti decidono di prendere di nuovo l’iniziativa militare. Lo fanno su tre fronti: programmano un’occupazione dell’Iraq a lungo termine; preparano un’offensiva di primavera sui monti dell’Afghanistan; e progettano di aumentare gli effettivi dell’esercito, per avere a disposizione gli uomini che servono a una potenza imperiale che teorizza una politica di forza. Il Pentagono mette le carte in tavola in Congresso, proprio mentre la Casa Bianca cerca di tenersi in mano le carte sulle armi di distruzione di massa (Adm) che non sono state trovate. Dopo il presidente George W. Bush, il consigliere per la sicurezza nazionale Condoleezza Rice ripete il no a una commissione d’inchiesta sollecitata dall’opposizione in Congresso.
OCCUPAZIONE DURATURA – Il capo di Stato Maggiore dell’esercito statunitense, il generale Peter J. Schoomaker, sta predisponendo i piani perche’ decine di migliaia di soldati americani possano restare in Iraq fino al 2006. Schoomaker, gia’ in congedo, e’ stato richiamato in servizio l’anno scorso, per sostituire il generale Eric Shinseki, che s’era messo contro tutta l’Amministrazione e lo Stato Maggiore, dichiarando proprio in Congresso che ci volevano centinaia di migliaia di uomini per tenere l’Iraq sotto controllo. Adesso, Schoomaker da’ in sostanza ragione al collega: l’occupazione si dilata nel tempo e richiede piu’ forze. In un’audizione, davanti alla commissione difesa della Camera, il generale dice di aver ordinato ai suoi ufficiali di studiare come potere alternare di nuovo nel 2005, e poi ancora nel 2006, forze di dimensioni simili a quelle ora avvicendate in Iraq. Gli Stati Uniti stanno sostituendo le forze d’occupazione, attualmente circa 130 mila uomini, con nuove unita’: a maggio, gli effettivi in Iraq dovrebbero essere scesi a non piu’ di 110 mila uomini. L’avvicendamento e’ in corso: sono almeno 13 mila gli uomini freschi gia’ giunti in Iraq. La riduzione delle forze -spiega il generale …- non indebolira’ l’apparato militare americano, perche’ mezzi e armi sono stati meglio adattati alla missione.
ESERCITO PIU’ NUMEROSO – Per stare al ritmo delle operazioni in corso in Iraq e in Afghanistan, l’esercito dovra’, pero’, infoltire i ranghi con circa 30.000 uomini in piu’ nei prossimi quattro anni. Ma, per non smentire il punto di vista contrario all’aumento finora espresso dal segretario alla difesa Donald Rumsfeld, Schoomaker considera l’incremento temporaneo, nonostante numerosi parlamentari chiedano una misura permanente. ”Per il momento -dice il generale-, sono stato autorizzato a incrementare gli effettivi di 30.000 unita”, con procedure d’emergenza e utilizzando una parte dei fondi gia’ stanziati per la guerra contro il terrorismo.
ATTACCO AI TALEBAN – Intanto, le forze armate statunitensi stanno preparando un’offensiva di primavera in Afghanistan, per intensificare la caccia ad Osama bin Laden, che continua ad eludere i tentativi di catturarlo, e per eliminare i nuclei di resistenza dei taleban e dei terroristi di al Qaida. Il Pentagono ritiene che i due gruppi continuino ad operare con forze robuste nella regione di Khost e lungo il confine tra Afghanistan e Pakistan, dove sono segnalati centinaia di elementi di Al Qaida. Acquartierati fra le montagne al confine col Pakistan, taleban e terroristi s’appresterebbero a rilanciare le operazioni alla fine dell’inverno. Il Pentagono intende giocare d’anticipo. A Washington, c’e’ preoccupazione per la recrudescenza degli attacchi contro la forza di pace multinazionali, che compromettono la democratizzazione del Paese, ancora fragile, mentre, nel vicino Pakistan, ci sono stati ripetuti tentativi di assassinio del presidente Pervez Musharraf, alleato a Bush nella guerra contro il terrorismo. Consegne di sicurezza rafforzate sono state date in queste ore alle truppe americane.

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