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Iraq: ucciso Quatrocchi, l’annuncio a Porta a Porta

Fabrizio Quattrocchi, ex panettiere di 35 anni, uno dei quattro italiani presi in ostaggio domenica in Iraq, e' stato ucciso.

di Redazione

Fabrizio Quattrocchi, ex panettiere di 35 anni, uno dei quattro italiani presi in ostaggio domenica in Iraq, e’ stato ucciso. La conferma e’ venuta nella notte dal governo italiano, due ore dopo l’annuncio della televisione satellitare del Qatar al Jazira dell’assassinio di un ostaggio italiano. A togliere ogni dubbio sui quanto era accaduto in Iraq e’ stato il ministro degli Esteri Franco Frattini, che ha avuto la notizia dall’ambasciatore italiano a Doha dopo che questi aveva preso visione della video cassetta in possesso al Jazira. Poco prima che l’annuncio di Frattini venisse dato durante ‘Porta a porta’, il fratello di Quattrocchi, Davide, aveva ricevuto una telefonata che lo aveva informato della sorte di Fabrizio. Ne sono seguite scene di comprensibile disperazione. Mentre l’ingresso del palazzo di Genova dove abita la famiglia Quattrocchi e’ presidiato da un gruppo di amici e colleghi dell’ostaggio ucciso che impediscono a chiunque di entrare, Davide e’ sceso solo per un attimo in strada, e’ scoppiato a piangere ed e’ subito risalito in casa. Particolarmente provata l’anziana madre di Fabrizio Quattrocchi che e’ stata assistita da un sanitario della guardia medica. ”Hanno spezzato una vita, non hanno incrinato i nostri valori e il nostro impegno per la pace”, ha cosi’ reagito il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. E Frattini ha affermato: ”Siamo in Iraq e vogliamo far capire che l’unica strada possibile e’ una strada di pace e per fare questo dobbiamo rimanere in Iraq per garantire un minimo di sicurezza: questo e’ indispensabile”. Il dramma e’ cominciato quando un’annunciatrice di al Jazira ha precisato che la televisione ha ricevuto una video cassetta dell’uccisione, ma – ha aggiunto – non la trasmettera’ perche’ troppo brutale. Quindi e’ stato letto un breve comunicato scritto, che era stato allegato alla cassetta, nel quale viene motivata l’esecuzione imputandola alle dichiarazioni del capo del governo Silvio ”Berlusconi, per il quale il ritiro delle forze italiane dall’ Iraq e’ fuori discussione”. Bisogna ”dare una lezione agli altri”, continua il comunicato. ”Sappiamo che (i quattro ndr) erano guardie del corpo che lavoravano per conto degli americani”, afferma la dichiarazione. I sequestratori – le Falangi Verdi di Maometto – minacciano di uccidere gli altri tre, Salvatore Stefio, Umberto Cupertino e Maurizio Agliana, se le loro richieste non verranno accettate. Le richieste lette da uno dei sequestratori nel video pervenuto e diffuso ieri da Al Jazira, erano in particolare tre: le scuse del primo ministro italiano, diffuse dalle catene satellitari arabe, ”per l’ oltraggio ai musulmani e all’ Islam”, il ritiro delle forze italiane dall’ Iraq, secondo un calendario preciso, e la liberazione degli imam delle moschee e dei predicatori arrestati in Iraq. ”Il nostro lavoro continua, non sappiamo cosa aspetta ora i tre italiani ancora ostaggi ma sappiamo che il nostro dovere e’ fare il possibile e l’impossibile per liberarli e sappiamo che possiamo arrivare agli assassini”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, pochi minuti dopo aver confermato la morte di Quattrocchi. Per il ministro, questo assassinio “dovra’ avere l’effetto di moltiplicare le azioni di quelli che stanno collaborando con noi” per cercare la liberazione degli altri ostaggi. “Dovremo lavorare tanto e fare ogni sforzo”, ha detto ancora il ministro ribadendo che i rapiti italiani “sono ragazzi normali che andavano a lavorare”. La condanna e’ univoca nelle prime reazioni del mondo politico. ”In questa materia non ci possono essere polemiche tra maggioranza e opposizione”, ha detto il leader della Margherita, Francesco Rutelli, sempre partecipando a Porta a Porta. ”Ci siamo divisi nei mesi passati su quanto e’ accaduto”, ha ricordato Rutelli, ma ”in questa vicenda non si puo’ accettare il delirio e il ricatto di queste bande”. ”Noi confidiamo allo stato italiano…tutta la fiducia, che si tenti tutto il tentabile per salvare le vite di queste persone”, ha detto ancora, concludendo che si tratta di ”materia per una grande unita”’. Poco prima della conferma, da Stoccolma, il segretario dei Ds Piero Fassino aveva definito l’esecuzione ”un assassinio barbaro e atroce, di fronte al quale la coscienza di ognuno si ribella e che conferma la necessita’ di una lotta senza quartiere al terrorismo”. ”La notizia drammatica della possibile uccisione di un ostaggio italiano non puo’ che determinare un cordoglio unanime per questo ennesimo lutto in una guerra sempre piu’ folle e con il diffondersi di bande senza controllo”, aveva dichiarato il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio.

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