Cultura

Irpinia, 24 anni di ricostruzione (in corso) post sisma

Il terremoto del 23 novembre del 1980 provoco' la morte di quasi tre mila persone

di Redazione

Resta ancora aperta la lunga parentesi della ricostruzione a ventiquattro anni dal terremoto che il 23 novembre del 1980 provoco’ in Irpinia la morte di quasi tre mila persone, oltre dieci mila feriti e trecento mila senza tetto. Mancano ancora i fondi per completare il processo di ricostruzione e si affacciano nuovi problemi, a cominciare da quello che riguarda la ”desertificazione” dei piccoli centri provocata in massima parte da una nuova, crescente ondata di emigrazione. Soprattutto nei comuni dell’Alta Irpinia, in particolare a Conza della Campania, Morra De Sanctis, Teora, S. Angelo dei Lombardi, il trenta per cento delle case ricostruite risultano vuote. L’ anniversario e’ stato ricordato ovunque con manifestazioni civili e religiose e in molti comuni si e’ rinnovato il gemellaggio con piccole e grandi citta’ che da tutta Italia portarono aiuto e solidarieta’ alle popolazioni colpite. Sabato e domenica prossimi, a Montoro Superiore sono in programma incontri e manifestazioni con la partecipazione di Giuseppe Zamberletti, ex commissario straordinario per le zone terremotate e dei volontari della citta’ di Varese che per due anni furono accanto alla popolazione. Ad Avellino si e’ svolta una esercitazione della protezione civile con la simulazione di un evento sismico e l’evacuazione di quattro edifici scolastici. Nel pomeriggio il vescovo, Antonio Forte, celebrera’ nel duomo una messa in suffragio delle vittime mentre il sindaco, Giuseppe Galasso, deporra’ una corona di fiori davanti al monumento che nel centro storico del capoluogo, dove si registro’ il maggior numero di morti, ricorda ”la malanotte” di 24 anni fa. Accanto al ricordo per le vittime, si traccia il bilancio, ancora incompiuto, della ricostruzione. Secondo stime delle Lega delle autonomie locali, mancherebbero ancora seimila miliardi delle vecchie lire, quattro per la Campania e due per la Basilicata, che potrebbero essere inseriti nella legge finanziaria del 2005 per finanziare le pratiche della la ricostruzione privata presentate prima del dicembre 1989: nei giorni scorsi ci sono stati contatti e incontri con esponenti del governo per definire gli emendamenti da presentare in commissione Bilancio che consentirebbero di chiudere definitivamente, dopo quasi un quarto di secolo, il capitolo della ricostruzione. Un percorso che resta pero’ incerto anche a causa dell’opposizione della Lega Nord, contraria alla stanziamento di altri fondi destinati alle zone terremotate del 1980, che proprio in un recente dibattito parlamentare ha fortemente polemizzato con i parlamentari irpini, tra cui l’ex presidente del consiglio, Ciriaco De Mita. Sul versante regionale, i consiglieri irpini Enzo De Luca e Mario Sena hanno formalmente chiesto ai competenti uffici della Regione Campania di procedere, in tempi strettissimi, al riparto degli ultimi fondi stanziati dal governo regionale.

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