Famiglia
Irrompono i diritti dei bambini disabili
Il Consiglio nazionale sulla disabilità e Ledha, in collaborazione con la Regione Lombardia, riporta al centro dell'attenzione la questione dell'infanzia.
Tutto per noi, con noi. I diritti dei bambini con disabilità irrompono con forza gioiosa in questo scorcio di anno, grazie a uno dei 22 progetti finanziati dal ministero del Welfare. Il Consiglio nazionale sulla disabilità e la Ledha, la Lega per i diritti delle persone disabili, in collaborazione con la Regione Lombardia, mettono insieme energie e fantasia per riportare al centro dell?attenzione la questione dell?infanzia e dell?adolescenza, momenti cruciali per favorire le potenzialità di sviluppo, di crescita mentale e relazionale, di vita integrata. Parte dalle scuole e vive nelle scuole la possibilità vera di vincere la sfida contro la discriminazione ed è dunque fondamentale crederci, per davvero, e costruire percorsi fatti di iniziative serie e concrete. Ma anche di parole chiare e ferme, come quelle che Luisella Bosisio Fazzi, presidente del Consiglio nazionale sulla disabilità, ha pronunciato in occasione della seduta straordinaria del Parlamento europeo dedicato al 2003, a Strasburgo. Tre minuti densi di concetti forti e chiari. Ecco i passi essenziali, da tenere a memoria. “Non discriminazione: inteso come il diritto di tutti i bambini, senza distinzione di sorta, a veder riconosciuti tutti i principi e tutte le norme enunciate nella Convenzione europea. Diritto alla vita e alla sopravvivenza: inteso come ambito cui si ricollegano tutte le dimensioni relative alla promozione della salute, alle cure necessarie per garantire un ottimale sviluppo psicofisico, alla protezione e alla tutela dell?incolumità fisica e psicologica del bambino. Diritto allo sviluppo: concetto che sottintende tutte le tematiche relative alla crescita cognitiva, sociale, culturale e affettiva del bambino nella prospettiva del pieno sviluppo della sua personalità. Diritto di opinione e partecipazione: intesa come l?insieme delle opportunità, delle possibilità e degli strumenti forniti al bambino di modificare e interagire in modo significativo e in accordo con le proprie capacità evolutive, con le circostanze contestuali che direttamente o indirettamente lo coinvolgono”. Domanda finale: siamo sicuri che l?Italia stia andando in questa direzione?
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