Famiglia
Islam e donne: un protocollo contro la violenza
Lo studio oggi al ministero per le Pari Opportunità con alcune associazioni islamiche ed enti che si occupano del mondo dell'immigrazione in Italia
di Redazione
Mettere a punto un ‘Protocollo di Intesa contro la violenza’ è con questo obiettivo che oggi, alle 15 e 30, e’ stato fissato un incontro al ministero per le Pari Opportunita’ con alcune associazioni islamiche ed enti che si occupano del mondo dell’immigrazione in Italia.
L’incontro sara’ presieduto da Arcangelo Patone, responsabile dei rapporti istituzionali del ministero. Sono state invitate a partecipare alcune associazioni islamiche come l’Unione delle Comunita’ e Organizzazioni islamiche (Ucoii) diretta da Nour Dachan, la Comunita’ Religiosa islamica (Coreis) di Yahya Pallavicini e l’Unione islamica in occidente (Uio), sezione italiana della Wics libica (World Islamic Call Society) guidata da Mansur Tantush. Saranno presenti anche rappresentanti di altre associazioni, come ‘l’Opera Nomadi’ e ‘Maschio Plurale’.
Si tratta del terzo incontro di questo genere organizzato presso il Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunita’ a Roma, perche’ la volonta’ di “definire con urgenza un Piano di intervento articolato contro la violenza di genere nasce dalla consapevolezza che essa ha assunto, in tutti i Paesi, il carattere di grave problema di rilevanza pubblica”, come spiega il sottosegretario Donatella Linguiti. Interpellato da AKI – ADNKRONOS INTERNATIONAL, Patone ha spiegato che quella di oggi “e’ in realta’ una riunione interlocutoria e che allo stato delle cose la firma dell’intesa con queste associazioni potrebbe avvenire nei prossimi giorni”. L’iniziativa promossa dal ministero per le Pari Opportunita’ ha causato forti malumori all’interno della comunita’ islamica per la mancata convocazione nella riunione dello scorso 19 ottobre della Coreis di Yahya Pallavicini.
Quest’ultimo, in risposta, non ha ancora confermato la sua presenza all’incontro di oggi. Proteste sono giunte anche da diversi esponenti dell’opposizione per l’assenza al tavolo delle associazioni che si occupano dei diritti delle donne e in particolare che difendono le donne immigrate dalle violenze domestiche.
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