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Israele: scarcerati dirigenti di Hamas

Fra loro, un ministro e diciotto parlamentari

di Redazione

Un giudice militare israeliano ha disposto oggi il rilascio di 21 dirigenti palestinesi di Hamas arrestati nel corso dei rastrellamenti decisi in seguito al rapimento di un soldato israeliano da uomini armati nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito un portavoce dell’esercito.

Un avvocato che rappresenta i detenuti, fra i quali ci sono anche un ministro e 18 parlamentari, ha precisato che chi verrà rilasciato lo sarà su cauzione, lasciando aperta la prospettiva di un processo da parte israeliana per reati legati alla sicurezza. L’esercito israeliano non ha fornito commenti sulle condizioni del rilascio o sul perché sia stato disposto ma ha detto che l’attuazione dell’ordinanza è stata rinviata a giovedì così che la procura possa fare appello.

“Ventuno ufficiali di Hamas stanno per essere rilasciati, ma (il provvedimento) è stato sospeso per 48 ore così che la procura possa depositare ricorsi”, ha detto il portavoce dell’esercito, aggiungendo che un loro successo in appello potrebbe congelare la scarcerazione.

Le forze israeliane hanno catturato almeno 30 dirigenti di Hamas dopo che il caporale Gilad Shalit è stato catturato il 25 giugno scorso in un raid oltre frontiera. Israele ha detto che i detenuti sono sospettati di reati legati al ruolo di Hamas nel fomentare la rivolta palestinese che dura da 6 anni.

Hamas, gruppo islamico che nel suo statuto invoca la distruzione di Israele, ha battuto la fazione di Fatah, più moderata e da tempo al potere, nelle elezioni dello scorso gennaio, spingendo i paesi donatori occidentali a bloccare l’invio di aiuti.

Nel tentativo di superare l’impasse politico e diplomatico, il presidente palestinese Mahmoud Abbas, leader di Fatah, ha annunciato ieri la possibilità di formare un governo di coalizione con Hamas, pur tra le perplessità di Israele e Stati Uniti sulla effettiva capacità di tale governo di governare e gestire la questione israelo-palestinese. Un portavoce di Hamas ha annunciato che il suo gruppo non ha alcuna intenzione di riconoscere lo stato di Israele e il primo ministro Ismail Haniyeh, un leader di Hamas, ha detto che il nuovo governo non negozierà con Israele.

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