Non profit

Istat: Forum Terzo settore, vitalità non profit va supportata

risultati del censimento sull’industria e servizi svolto dall’Istat confermano la rilevanza economica e sociale delle istituzioni non profit in Italia.

di Redazione

I risultati del censimento sull?industria e servizi svolto dall?Istat confermano la rilevanza economica e sociale delle istituzioni non profit in Italia. La documentazione statistica presentata dall?Istat conferma come la maggior parte delle istituzioni non profit sia sorta nell?ultimo decennio: erano 61.376 nel 1991 e sono diventate 235.232 nel 2001, crescendo di circa 15.000 unità anche rispetto al censimento Istat del 1999.
Una vitalità confermata anche dai dati sull?occupazione: dipendenti e cococo erano circa 537.000 nel 1999, sono diventati circa 588.000 (488.523 dipendenti + 100.525 cococo) nel 2001.
“Questo dato ? dichiarano Edoardo Patriarca e Giampiero Rasimelli portavoce del Forum del Terzo Settore
– conferma ancora una volta quella forza di coinvolgimento e partecipazione, nonché economica che da sempre il Forum del Terzo Settore evidenzia a Governo e Istituzioni”.
“Questa è la migliore risposta a quanto già riconosciuto con la modifica del titolo V alla costruzione di una vera sussidiarietà orizzontale”.
“Tuttavia, a fronte di questi elementi innegabilmente positivi, rileviamo che le istituzioni non profit tendono ad essere mediamente più piccole e forse anche più vulnerabili. E? un mondo giovane, che per crescere ha bisogno di chiari investimenti economici, normativi, legislativi e fiscali da parte delle Istituzioni nazionali e locali”.
“Non ci nascondiamo neppure la preoccupazione – concludono Patriarca e Rasimelli – che questa crescita sia anche dovuta a fenomeni di destrutturazione del welfare e a processi di esternalizzazione messi in atto dalle istituzioni e dagli enti locali di fronte al calo dei trasferimenti dal nazionale al locale”.

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