Attivismo civico & Terzo settore

SaD: appello alle “grandi” per un confronto leale

Le polemiche a suon di numeri non servono nè ai bambini nè ai sostenitori: la Gabbianella sollecita il Ministero perché richiami tutte le organizzazioni a un confronto propositivo

di Sara De Carli

«Troppi numeri, percentuali, elenchi, anagrafi: tutto questo è trasparenza o confusione?» si apre così la nota del coordinamento La Gabbianella sul rincorrersi dei giorni scorsi di dati, repliche e dibattiti attorno al mondo del sostegno a distanza. «Esigere una normativa specifica per il sostegno a distanza, motivandola con la necessità che tutto sia regolarizzato perché altrimenti ognuno fa quello che vuole è semplicemente una forzatura», scrive La Gabbianella, «perché le irregolarità nelle procedure sono l’eccezione, non l’atteggiamento generalizzato delle Associazioni del settore».

La Gabbianella si occupa di Sostegno a distanza dal 1997, è costituita da Associazioni che fondano per buona parte il loro lavoro sull’impegno dei volontari e ha partecipato al Comitato Scientifico costituito dall’Agenzia per le Onlus per la stesura delle “Linee Guida per il sostegno a distanza di minori e giovani”. Oggi la presidente Paola Gumina scrive che «rimanere per settimane su un “botta e risposta” di numeri e percentuali è inutile non solo per le Associazioni ma anche per quei cittadini-sostenitori, che dobbiamo tutelare e che credono nel Sostegno a distanza quale valido strumento di “solidarietà-restituzione”. Abbiamo le Linee Guida, al momento l’unico strumento istituzionale utile a convalidare la qualità delle azioni delle associazioni, che si occupano di sostegno a distanza: basta applicarle. Sollecitiamo il Ministero del Welfare – attuale unico interlocutore istituzionale – a richiamare tutte le organizzazioni che si occupano di Sostegno a Distanza, comprese le “grandi”, a un confronto leale e propositivo».

Questo appello Mariella Bucalossi, vicepresidente del coordinamento, a caldo lo spiega così: «Se le linee guida sono da rivedere, rivediamole. Però serve un confronto chiaro fra gli attori di questo mondo, comprese le grandi associazioni, che ai tempi della stesura delle Linee guida non erano nel Comitato scientifico dell’Agenzia. AiBi ha messo in luce delle criticità, parliamone e diciamoci cosa pensiamo gli uni degli altri: il Ministero inviti tutti a un confronto propositivo».


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