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A Bepi Tonello il Nobel dei missionari

Direttore generale del Fondo Ecuadoriano Populorum Progressio (FEPP) Giovanni Tonello detto Bepi si è aggiudicato il premio “per l’impegno a favore di uno sviluppo sostenibile e possibile in Ecuador”

di Valerio Gardoni

A Roma sabato 18 ottobre viene consegnato il XXIV Premio Cuore Amico presso la sede di Radio Vaticana. È il “Nobel dei missionari” attribuito dal 1991 a religiose, religiosi e laici che si sono distinti per l’esemplare opera compiuta ogni giorno a favore dei poveri, nato e promosso dalla Onlus Cuore Amico di Brescia, fondata  da don Mario Pasini nel 1980. Una data e un luogo non casuali: domenica San Pietro ospita la beatificazione di papa Paolo VI, pontefice bresciano che ha dimostrato grande sensibilità nei confronti del mondo missionario, da quest'anno il premio viene chiamato «Premio Cuore Amico Paolo VI».

I premiati del 2014 sono:
Padre Paolo Dall’Oglio, per la grande testimonianza e il fortissimo impegno nel dialogo interreligioso in Siria, rapito da un gruppo di estremisti islamici, dal 29 luglio 2013 non si hanno di lui notizie certe.
Suor Bruna Chiarini, della Società di Maria, missionaria in Burundi, per il suo lavoro incessante nella formazione dei giovani.
Giuseppe Tonello, direttore generale del Fondo Ecuadoriano Populorum Progressio (FEPP), per l’impegno a favore di uno sviluppo sostenibile e possibile in Ecuador.

È proprio da quest’ultimo, conosciuto tra le genti povere dell’Ecuador come Bepi Tonello, si allaccia il forte legame con papa Paolo VI.  

«Papa Paolo VI presentò al mondo la sua enciclica “Populorum Progressio”», ci racconta Bepi Tonello, «che vuol dire “sviluppo dei popoli”, il 26 marzo 1967, il giorno di Pasqua. Il Concilio Ecumenico Vaticano II era finito da poco più di un anno. L’enciclica chiedeva la costituzione di un grande Fondo Mondiale, alimentato con una parte delle spese militari, per aiutare i più poveri. Questo fondo mondiale non si è mai fatto. In Ecuador, Monsignor Candido Rada, vescovo di una diocesi indigena molto povera, disse a un gruppo di collaboratori: “Se non si fa il fondo grande, facciamo almeno un fondo piccolo, secondo le nostre possibilità. “ Nacque così il Fondo Ecuatoriano Populorum Progressio»

È così che ha iniziato la sua opera tra i campesinos delle Ande, Bepi Tonello, un lavoro che rappresenta in un certo senso un frutto provvidenziale dell’apostolato di Paolo VI, un altro miracolo reso possibile dall’intelligenza, dal sudore e dall’amore verso i poveri, per collegarsi all’attenzione profonda sui temi della condizione umana, sia spirituale che materiale e dello sviluppo che era nella vocazione dell’enciclica “Populorum Progressio”.

«I duemila dollari iniziali oggi sono diventati 115 milioni di dollari – racconta Pepi Tonello –  tutti in mano di famiglie, cooperative e associazioni, che si sforzano per vincere la povertà, mantenendo saldi i valori della comunità, della solidarietà e della gratuità. In quei 115 milioni, assieme ai duemila dollari iniziali di Monsignor Rada, ci sono anche gli ottomila dollari donati personalmente da Paolo VI, che manifestò la sua gioia per l’iniziativa in Ecuador»  

L’enciclica Populorum Progressio dice lo stesso quando insegna che il vero sviluppo è per ogni persona e per tutte le persone il passaggio da condizioni di vita meno umane a condizioni di vita più umane. «Noi abbiamo imparato che senza soldi non si genera sviluppo, ma solo coi soldi non si fa uno sviluppo equo e sostenibile», aggiunge Bepi

Questo passaggio è un camminare continuo, che dura tutta la vita. Comincia con la sconfitta della povertà materiale, che oggi lascia ancora un miliardo di persone senza il minimo vitale, e con la sconfitta della povertà morale di chi ha il cuore mutilato dall’egoismo.

Il FEPP è una fondazione privata senza scopo di lucro nata negli anni ’70, su auspicio della Conferenza Episcopale Ecuadoriana, per dare risposta alle parole di Paolo VI che, nella enciclica Populorum Progressio, richiamava alla creazione di un fondo comune per assistere i più poveri nella prospettiva di uno sviluppo solidale dell’umanità. Diretto fin dall’inizio all’italiano Bepi Tonello, il FEPP dal 2000 si è costituito come Gruppo Sociale e coordina le attività di diverse imprese sociali e cooperative, tra cui Codesarrollo che condividono principi, valori, metodologie e destinatari.

Il 17 agosto 1998, quando gran parte del sistema tradizionale bancario dell’Ecuador stava fallendo a causa di una profonda crisi economica che aveva colpito il paese, nasce la Cooperativa de Ahorro y Credito Desarrollo de los Pueblos–Codesarrollo. Emanazione diretta del Fondo Ecuatoriano Popolorum Progressio (FEPP). Codesarrollo è un istituto finanziario privato di ispirazione cristiana e visione sociale che appoggia lo sviluppo locale e integrale della popolazione marginale dell’Ecuador, attraverso l’offerta di prodotti e servizi di qualità e del rafforzamento delle cooperative di base e  degli altri attori dell’economia popolare e solidale. Cresciuta molto negli anni, grazie anche all’alleanza con il Credito Cooperativo italiano.

«I flussi che concentrano la ricchezza in poche mani – conclude Bepi Tonello – e in pochi luoghi assomigliano ad un grande fiume che porta al mare l’acqua raccolta lungo il percorso, un fiume che diventa sempre più impetuoso. Quello che attraverso Codesarrollo ci siamo proposti di fare è costruire tante banche locali cooperative, in modo da dare vita a tanti laghi e lagune di acqua fresca, per trattenere nel territorio la ricchezza creata e trasformarla in benessere, servizi, opportunità di crescita, nuovi mezzi di produzione capaci di creare occupazione».
 


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