Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Famiglia & Minori

Caso Loris, sono 570 i bimbi scomparsi dal 2009

Ernesto Caffo, presidente del Telefono Azzurro: «Occorre fare di più sul versante della prevenzione: le violenze, sui bambini, di qualsiasi tipo esse siano, dalla pedofilia al bullismo, richiedono l’attenzione e l’impegno di tutti per poter essere contrastate»

di Redazione

Ora dopo ora si fanno sempre più raccapriccianti i dettagli della morte di Loris, il bambino di otto anni della provincia di Ragusa, trovato morto sabato. Prima si è parlato di abusi sessuali, ora invece l’ipotesi più probabile sembra quello dello strangolamento. Comunque siano andate le cose, non si tratta di un caso isolato.

I dati italiani lo confermano: sono 570 i casi di bambini scomparsi segnalati dal 25 maggio 2009 al 30 novembre 2014 al numero telefonico unico europeo 116 000 gestito in Italia da Telefono Azzurro, a seguito della firma di un Protocollo di Intesa con il Ministero dell’Interno che ne ha determinato l’affidamento diretto all’Associazione.

Negli Stati Uniti invece scompaiono 5 bambini ogni giorno. Sebbene solo uno ogni 10.000 bambini scomparsi segnalati alle Autorità competenti venga ritrovato privo di vita, la percentuale sale al 20% quando si tratta di rapimenti da parte di estranei. In questo casi, molto spesso il primo contatto tra la vittima e il suo rapitore avviene entro poche centinaia di metri dalla casa del bambino e la scomparsa si associata a reati di natura sessuale. Agire velocemente è indispensabile: il 74% dei bambini rapiti che vengono uccisi viene privato della vita entro tre ore dal rapimento. Sono dati del Dipartimento di Giustizia americano, drammaticamente calzanti se si pensa alla vicenda del piccolo Loris di Santa Croce Camerina.

«Ci si interroga in queste ore sulla tempestività delle ricerche sul territorio, sul coordinamento tra le forze dell’ordine, sulla severità delle condanne da infliggere agli autori di simili violenze. Ma ancora non basta, di certo non basta a prevenire che molti bambini siano violati nei loro diritti, scompaiano e vengano ritrovati senza vita», osserva il professor Ernesto Caffo, Ordinario di Neuropsichiatria infantile presso l’Università di Modena e Reggio Emilia e Presidente di SOS Il Telefono Azzurro Onlus. «Bisogna fare di più prima, non correre ai ripari poi. Diffondere una cultura della tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, e usare e sostenere gli strumenti che già oggi possono contribuire a fare prevenzione».

«È più che mai indispensabile fare un passo indietro e tornare a parlare di sensibilità collettiva, di società attente ai diritti dei bambini e degli adolescenti, di tutela e di responsabilità», continua Caffo, «Le violenze, sui bambini, di qualsiasi tipo esse siano, dalla pedofilia al bullismo, richiedono l’attenzione e l’impegno di tutti per poter essere contrastate. Ciascuno di noi, con un atto di responsabilità e impegno sociale, può contribuire a rendere le società un luogo nei quali i bambini possano crescere sereni e dispiegare le proprie potenzialità».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA