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Vademecum del nuovo Isee

Le norme del nuovo modello Isee sono operative dal 1 gennaio 2015, le nuove regole aboliscono quelle precedenti. Introdotti quattro nuovi Isee accanto a quello ordinario

di Redazione

È operativo dal primo gennaio il nuovo Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, strumento che fotografa la situazione economico-patrimoniale di chi intende fruire di prestazioni sociali agevolate.
Le prime indicazioni operative sono state fornite dall’Inps con la circolare n. 171 del 19/2/2014.

Innanzitutto non cambia il metodo di calcolo dell’Isee né la nozione di Ise (somma dei redditi e quota di patrimoni immobiliari e mobiliari di tutti i componenti il nucleo familiare). Si introducono alcune modalità diversificate di calcolo a seconda dell’utilizzo.
Accanto all’Isee standard sono stati introdotti quattro nuovi Isee: l’Isee Università (accesso alle prestazioni per il diritto allo studio), l’Isee sociosanitario (accesso alle prestazioni sociosanitarie – per esempio l’assistenza domiciliare dei disabili e/o non autosufficienti), l’Isee sociosanitario per residenze (ricoveri presso Rsa. Rssa, residenze protetti) e l’Isee minorenni (accesso alle prestazioni agevolate rivolte ai minorenni i cui genitori non convivono).

L'Isee è necessario tutte le volte che si vuole accedere a determinate prestazioni sociali o ad agevolazioni tariffarie (carta acquisti, asili nido, tariffe ridotte per la mensa scolastica, borse di studio, agevolazioni per tasse universitarie, servizi socio sanitari e riduzione ticket, assegni di maternità, agevolazioni per bollette della luce e del gas, fondo affitti, etc.) . Ha durata annuale e può essere utilizzato più volte. A prescindere dal tipo di prestazione o agevolazione, quindi, può essere utilizzato lo stesso Isee in corso di validità.

Come calcolare l’Isee
L'Isee è calcolato in riferimento al nucleo familiare del soggetto, tenendo conto dei redditi e del patrimonio dei singoli componenti nonché -in detrazione- delle spese (assegni familiari, spese per disabili, canoni di affitto, spese per assistenza ai disabili, debito residuo dei mutui, ecc.). Vi sono poi delle detrazioni forfettarie (franchigie) relative alla presenza nel nucleo di soggetti disabili, figli a carico, immobile di proprietà utilizzato per l'abitazione principale, ecc.
Il calcolo avviene sulla base delle informazioni raccolta con la Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica) e delle altre informazioni disponibili negli archivi dell’Inps e dell’Agenzia delle entrate acquisite dal sistema informativo dell’Isee gestito dalla stessa Inps. Il modello Dsu è disponibili sul sito Inps alla sezione modulistica.

Differenze tra i doversi tipi di Isee
Isee standard od ordinario, utilizzabile per tutti i tipi di prestazione, calcolato secondo criteri standard

Isee Università, va considerato il nucleo familiare dello studente, indipendentemente dall’eventuale residenza anagrafica diversa da quella del nucleo familiare di provenienza (le esclusioni sono descritte nell’art. 8 del Dpcm 159/2013 – in allegato)

Isee Sociosanitario, qui è possibile far riferimento ad un nucleo familiare ristretto rispetto a quello standard, ovvero composto da beneficiario, coniuge, figli minorenni e figli maggiorenni non conviventi a carico del nucleo stesso (non sposati e senza figli). Nel caso di persona disabile maggiorenne che vive con i genitori, non coniugata e senza figli, il nucleo ristretto è formato dalla sola persona disabile.

Isee Sociosanitario per residenze, c’è la facoltà di scegliere un nucleo familiare ristretto, si tiene conto anche della situazione economica dei figli del beneficiario non inclusi nel nucleo familiare, integrando l'Isee di una componente aggiuntiva per ciascun figlio. Non sono inoltre applicabili alcune detrazioni previste per altre prestazioni sociosanitarie (spese per collaboratori domestici ed addetti all’assistenza personale).

Isee minorenni, viene calcolato con riferimento ad un nucleo familiare che comprende anche il genitore non convivente, non coniugato con l’altro, che abbia riconosciuto il figlio (per le esclusioni art. 7 del Dpcm 159/2013 – in allegato).

Come ottenerlo
Il contribuente deve compilare l’Isee, elaborato sulla base dei dati raccolti con la dichiarazione Dsu, e presentarlo alternativamente a:
Comuni
Centro di assistenza fiscale (Caf che offrono inoltre consulenza per la compilazione)
All’amministrazione pubblica alla quale si chiede la prestazione
All’Inps solo in via telematica: utilizzando le postazioni informatiche presenti nelle sedi dell’Istituto o collegandosi al sito creato ad hoc munendosi di un Pin

In caso di variazione rilevante nelle condizioni economiche chi ha già un Isee può ottenerne uno sostitutivo, definito “Isee corrente”, calcolato rispetto a un periodo di tempo più ravvicinato al momento della richiesta della prestazione.
L’Isee corrente è ottenibile se c'è stata una variazione superiore al 25% della situazione reddituale rispetto a quella “fotografata” dall'Isee ordinario, causata da modifiche della situazione lavorativa di almeno uno dei componenti il nucleo familiare avvenuta negli ultimi 18 mesi rispetto alla richiesta della prestazione agevolata.
Tra le ipotesi contemplate:

– lavoratore dipendente a tempo indeterminato che ha subito una risoluzione del rapporto di lavoro o una sospensione o riduzione dell'attività lavorativa;

– lavoratore dipendente a tempo determinato o impiegato con tipologie contrattuali flessibili che risulti non occupato alla data di presentazione del modello Dsu, potendo dimostrare di essere stato occupato per almeno 120 giorni nei 12 mesi precedenti la conclusione dell'ultimo rapporto di lavoro;

– lavoratore autonomo, non occupato alla data di presentazione del modello Dsu, che abbia cessato la propria attività dopo averla svolta per almeno dodici mesi.
Per ottenere l'Isee corrente si deve presentare, oltre al modello Dsu, anche la documentazione attestante la variazione e i redditi aggiornati.

L'Isee corrente ha validità di due mesi, quindi va chiesto quando ci s appresta a far domanda per singole prestazioni agevolate.
 


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