Attivismo civico & Terzo settore

Azzardo: nel 2014 spesi 84,5 miliardi

I consumi delle famiglie scendono dell'1,5% su tutte le voci tranne quella del gioco d'azzardo legalizzato, che rimane stabile. «Stessa mole di gioco ma lo Stato incassa meno. Si è passati, infatti, da giochi a bassa frequenza e alta remunerazione per l’Erario a quelli ad alta frequenza e bassa remunerazione», spiega il sociologo Maurizio Fiasco

di Redazione

Nel 2014 sono finiti in slot, scommesse, “gratta e vinci” e quant’altro quasi 84,5 miliardi di euro, praticamente quanto nel 2013. Il calo è stato, infatti, appena dello 0,29%, quasi niente soprattutto se raffrontato con quanto le famiglie hanno speso in meno per i propri consumi sempre nell’ultimo anno. Basti pensare che il calo nel 2014 dovrebbe attestarsi sull’1,5%. Insomma si risparmia su alimentari, abbigliamento, sanità, cultura, divertimento e si continuano a buttare via soldi nell’azzardo, soprattutto, nelle scommesse che sono aumentate di ben l’11,2%.

Scendono i ricavi dello Stato
Ed è qui il perché della diminuzione dell’introito erariale che è sceso del 2,18%, passando dal 8,475 miliardi a 8,291, quasi 200 milioni in meno. Infatti gli italiani stanno abbandonando i giochi a più alta tassazione per quelli a bassa tassazione, dalle slot che sono tassate al 12,5% e le Vlt tassate al 4%, alle scommesse che hanno un prelievo erariale dallo 0,2 all’1%. Ma non è solo questa la conseguenza. «Come spesa gli italiani giocano come prima, tantissimo, ma come tempi di vita giocano molto di più – spiega il sociologo Maurizio Fiasco, consulente della Consulta nazionale antiusura –. E lo Stato incassa meno. Si passa, infatti, da giochi a bassa frequenza e alta remunerazione per l’Erario a quelli ad alta frequenza e bassa remunerazione». E lancia una pesantissima accusa: «È un sistema pianificato sull’arruolamento nel gioco patologico di massa». Gli italiani continuano a buttare via gli stessi soldi ma molte più ore. E questo spinge verso la dipendenza.
 

Maurizio Fiasco

Crescono i ricavi di scommesse, Lotto e gioco on line
Dunque “bisca Italia” continua a drenare soldi delle famiglie, basti pensare che gli 84,485 miliardi giocati sono il 10% del totale delle spese per consumi privati degli italiani che viaggiano tra gli 830 e gli 880 miliardi. Le preferenze vanno, come detto al settore delle scommesse sportive, che con una raccolta di 4.250 milioni hanno registrato un +11,2% rispetto al 2013, ed il Lotto (grazie soprattutto al 10eLotto), che ha incassato 6.629 milioni di euro per una crescita del +4,7% rispetto all’anno prima. E non è un caso che sono i “giochi” di più facile accesso, grazie all’on line e a una distribuzione capillare (il Lotto).

Calano i ricavi dell'ippica, SuperEnalotto, Vlt, Bingo e Gratta e vinci
Calano, invece, le scommesse ippiche (-16,1%, con una raccolta di 682 milioni), SuperEnalotto e giochi numerici a totalizzatore (-13,7%, con 1.188 milioni) e giochi di abilità a distanza (-7,3%, con 12.318 milioni). Segno negativo anche per il settore di slot e Vlt, che nonostante rappresenti il 55% del mercato con una raccolta di 47 miliardi, ha registrato un calo dell’1,7% rispetto al 2013. Con 1.624 milioni il Bingo ha segnato invece un decremento del -2,4%, mentre Gratta e Vinci e Lotterie, con 9.441 milioni incassati, hanno segnato un -1,8%.

L'Erario
Per quanto riguarda l’Erario degli 8.291 milioni di euro incassati dallo Stato, i migliori contribuenti, a livello di andamento percentuale, sono stati, come abbia spiegato, le scommesse sportive, che hanno registrato un +4,8% con 170 milioni versati nelle casse dello Stato, ed il Bingo che, nonostante una raccolta “in rosso”, ha segnato un +4,3% di incassi per 191 milioni. Mentre seppure in calo in termini complessivi sono stati invece slot e Vlt, Gratta e Vinci e Lotterie ed il Lotto i giochi che hanno versato di più nelle casse erariali: rispettivamente 4.311, 1.461 e 1.113 milioni.

 


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