Attivismo civico & Terzo settore

Pubblicità e azzardo, il no dei 5 Stelle

Perché tutti si dicono contrari alla pubblicità del gioco d'azzardo ma, alla prova dei fatti, le cose si complicano? Eppure, sarebbe molto facile trattare l'azzardo alla stregua di tabacco e alcool, vietando ogni forma di pubblicità e sponsorizzazione, diretta o indiretta. Ne parliamo con Massimo Enrico Baroni e Matteo Mantero del M5S

di Marco Dotti

Oggi doveva essere il "grande giorno" della presentazione delle bozze dei decreti attuativi della legge Delega in materia fiscale che, all'articolo 14, riguarda anche il tema del gioco d'azzardo e, in particolare, della pubblicità dello stesso. Ma, poche ore fa, è arrivato l'annuncio: la legge Delega slitta di almeno 3 mesi. Troppi i lati oscuri, troppa la fretta, troppe le incongruenze. Ne parliamo con  Matteo Mantero della Commissione Affari Istituzionali e con Massimo Enrico Baroni, portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, da tempo impegnati nel contrasto al gioco d'azzardo legalizzato.

Nei giorni scorsi, hanno preso a circolare bozze sull'art.14 della Legge Delega. Bozze che – in attesa del decreto che dovrebbe arrivare il 20 febbraio, anche se una notizia dell’ultimo minuto dice che tutto slitterà, fors'anche la presentazione del decreto in CdM – fanno pensare che la montagna (anni di dibattiti e di sfilate delle buone intenzioni) abbia partorito un topolino, soprattutto in termini di contrasto alla pubblicità dell'azzardo. Avete avuto modo di visionare il documento? Che cosa ne pensate?

Baroni-Mantero: Il documento che scotta è in mano a pochi interessati – ma apprendiamo da fonti di stampa che girano delle bozze. E da quel poco che abbiamo letto la montagna non ha partorito un “topolino”, ma un bel porchetto, nel senso che la norma che regola la pubblicità  è una vera e propria porcata. In questi 2 anni di legislatura, la sensazione che il settore dei giochi goda di una potente protezione politica su commissione della lobby dei concessionari è del tutto evidente. Meno di un anno fa la trasmissione "Le Iene" intervistava l’assistente di un senatore che denunciava un giro di mazzette, sia per il centrodestra che per il centrosinistra,, Un giro alimentato dalle multinazionali dell'azzardo per "correggere" leggi "scomode". Queste leggi sono frutto di collusioni e corruzioni nei posti chiave dove vengono prese le decisioni, a discapito dei cittadini che subiscono direttamente e indirettamente queste norme corrotte e scellerate, che mangiano l'economia sana del paese.

È davvero tanto difficile scrivere una norma che dica: "come per alcool e tabacco, anche per l'azzardo nessuna pubblicità  o sponsorizzazione"? Siamo alla farsa?

Baroni-Mantero: Peggio, siamo alla presa in giro, alla disinformazione, all'inganno continuo e alla frode, semantica. Tutti i partiti e sottolineiamo TUTTI, a parole son favorevoli all'abolizione della pubblicità che riguarda il gioco d'azzardo. Le multinazionali che incassano almeno 8 miliardi netti all'anno sanno suonare il governo e il parlamento come tamburi fatti con le pelli degli italiani malati di gioco d'azzardo patologico. Alcune fonti parlano di un milione di malati di gioco d'azzardo patologico in Italia,  a fronte di 17 milioni che hanno giocato almeno una volta in un anno.

Nel testo sul gioco d'azzardo patologico approvato nella Commissione Affari Sociali della Camera si fa esplicito riferimento al divieto di pubblicità, siaœ diretta che indiretta€ e tutti erano d'accordo, maggioranza e opposizione, come era d'accordo l'intera Camera dei Deputati quando l'anno scorso ha approvato lo stesso divieto di pubblicità  nel settore dei giochi, proprio all'art.14 delle Delega Fiscale.

Al Senato il senatore Nencini (PSI) ha però inserito con un emendamento, una vera e propria – passateci il termine – “supercazzola” politichese che ripristinava la pubblicità  appellandosi a dirimenti linee guida europee in materia di pubblicità sui minori. Chi scrive queste norme riesce a creare confusione ad arte, ingannare i cittadini, e permettere ai propri referenti politici di fare persino bella figura tutelando unicamente gli interessi di queste concessionarie.

Il Movimento 5 Stelle ha votato con il PD alla Camera il divieto di fare pubblicità, salvo poi assister al fatto che lo stesso PD, al Senato, ha lavorato per “restaurare” la norma salva pubblicità come se nulla fosse. Ci sono così tornati in mente il servizio delle “Iene” che denunciava le mazzette e la notizia di pochi giorni fa, quando il colonnello Umberto Rapetto ha dichiarato di aver ricevuto interferenze da un generale della Guardia di Finanza che lo “consigliava”di dichiararsi "non competente" nelle indagini che portarono alla famosa multa di 98 miliardi. La lobby del gioco d'azzardo è in grado di aggirare ogni ostacolo si frapponga alla diffusione selvaggia e neoliberista del gioco d'azzardo.
Per questo c'è bisogno al più presto di una manifestazione nazionale di contrasto alla diffusione indiscriminata al gioco.

Assistiamo quindi a dichiarazioni che spesso vengono smentite dai fatti e fatti che ancor più spesso smentiscono certe dichiarazioni…

Baroni-Mantero: Il PD infatti è schizofrenico oppure in malafede oppure entrambe le cose. Alla camera mette il divieto con l'opposizione e al Senato lo toglie. Il Governo invece mette delle norme finte che non servono a nulla oppure fa la finta di tassare il settore dell'azzardo per poi fare sparire la norma in un silenzio assordante degli organi di stampa.

Nella finanziaria 2015 hanno fatto sparire un comma che alzava le tasse di Slot e VLT di un 4%, ovvero creava un gettito per lo stato di 1 miliardo e 800 milioni di euro. Squillo di trombe dei giornali e dei media asserviti al Governo nell'annunciare la tassazione mentre nel passaggio dal Senato alla Camera, "Sim sala bim!", hanno ingaggiato il mago Silvan e la norma è sparita come per magia, slot e vlt sono state protette a discapito della tutela della salute, del risparmio e della dignità  umana, come previsto dalla Costituzione.

 … dalle bozze che ho letto, pare si stia tentando di vietare la pubblicità  a "operatori privi di concessione". Siccome l'azzardo in Italia è in regime concessorio, chi sarebbero questi soggetti privi di concessione tanto interessati a farsi pubblicità? Non voglio buttarla sulla goliardia, ma qui mi pare che il principio della legalità  sia diventata una burletta da raccontarsi tra amici…

Baroni-Mantero: Che senso ha dire che è vietata la pubblicità a chi non è concessionario di giochi pubblici? Non sono riusciti a limitare l'apertura dei Centri Scommesse a causa della norma europea che tutela la libera circolazione delle merci e dei servizi e secondo loro possono limitare la pubblicità per gli stessi servizi? Balle! Significa solo che le 13 "sorelle" non vogliono altri “concorrenti” a spartirsi la torta da 8 miliardi all'anno, torta che loro stessi hanno aggredito e ingrassato inizialmente con la  “loro” pubblicità, sottraendo risorse ad altri settori produttivi. Vogliono creare un monopolio dell'azzardo ad alta protezione, limitando la pubblicità di potenziali concorrenti che potrebbero aspirare ad altre concessioni.

Per le “13 sorelle” i divieti sono praticamente ridicoli e al limite della nausea che si provava nel vedere la pubblicità  sull'azzardo accanto al proprio figlio mentre si guarda una manifestazione sportiva. Di fatto si vieta di farla su Rai Yo Yo o su Topolino Channel, situazione ai limiti del reato penale di abuso all'infanzia e grazie!!!!

Parliamoci chiaro: non è che la pubblicità  e le sponsorizzazioni siano invece un modo legalissimo per far arrivare soldi là  dove, magari, difficilmente arriverebbero…

Baroni-Mantero: C'è il forte sospetto che le sponsorizzazioni, magari anche in maniera indiretta, servano a stabilire un rapporto significativo per poter “discutere” e “proporre” leggi sul gioco in condizioni di privilegio. Le leggi sul gioco infatti sembrano scritte direttamente dalle lobby che portano al guinzaglio il Parlamento e il Governo.

Siete critici anche con il Ministero dell’Economia e delle Finanze?

A fine anno, il sottosegretario all’economia Baretta ha bocciato gli articoli sulla prevenzione del gioco d'azzardo patologico in finanziaria. E su questo testo approvato nelle singole commissioni con i voti di maggioranza e opposizione aveva solennemente promesso che in sede di delega fiscale se ne sarebbe riparlato: altrettanto solennemente ha disatteso alle promesse, facendo un vero e proprio favore alle concessionarie, che infatti non protestano. Evidentemente sono più che soddisfatte.

Fin qui, la critica. Ma voi che cosa proponete?

Baroni-Mantero: L'abbiamo già  detto e lo ribadiamo: il Movimento 5 stelle è ASSOLUTAMENTE contrario ad ogni forma di pubblicità. Pubblicità che è un modo per indurre un bisogno sollecitando fantasie irrazionali e speculando sulla disoccupazione, sui bassi salari e sull'assenza di aiuti agli investimenti delle banche, che non immettono liquidità  nell'economia reale.

Poi c’è il capitolo pubblicità – minori. Sacrosanto, se non fosse che nulla si dice o si fa sui conflitti di interesse oggettivi che vedono, ad esempio, una delle concessionarie dell’azzardo, GTech-Lottomatica, posseduta a maggioranza da De Agostini, che coi minori tratta pubblicando libri di testo, oltre al fatto che possiede scanali tematici sia di cartoons sia di azzardo (questi ovviamente trasmettono in chiaro, senza alcuna criptazione). Nulla di illecito, per carità, ma siamo davanti a un conflitto di interessi macroscopico…

Baroni-Mantero: Nel Paese dell'eterno conflitto d'interessi non ci si sorprende più di nulla. Non vogliamo dare risposte scontate: ci dobbiamo rimettere alla coscienza di chi scrive e pubblica i libri per le scuole. Certo con la mano destra si dovrebbero insegnare principi sani di solidarietà  reciproca mentre con la sinistra si inducono comportamenti che insegnano l'arte della dissimulazione e del più furbo, valori che nulla hanno a che fare se non con l'individualismo e l'ingegneria finanziaria delle lobby del gioco.

Come uscire da questa impasse? Le buone intenzioni non bastano più. Ne abbiamo viste tante, in questi anni, di buone intenzioni. Tante da lastricarci due o tre inferni…

Baroni-Mantero: Noi, come al solito, ci batteremo come leoni, perché certe cose non passino. Abbiamo però anche una proposta organica a prima firma nostra e del collega Endrizzi. Una proposta di legge basata su uno studio comparativo di altre 19 proposte di legge della XVI e della XVII legislatura, oltre alle innumerevoli proposte delle associazioni e del territorio che si occupano della cura e della prevenzione del gioco d'azzardo patologico. L'abbiamo pubblicata nella sezione LEX del Movimento 5 Stelle dove siamo arrivati a oltre 300 commenti molto utili per il completamento della legge [trovate allegata, in calce a questo articolo, la Proposta di legge di cui parlano Mantero e Baroni, ndr]. Commenti elaborati da parte di cittadini competenti che ci serviranno per completarla e poi depositarla nei due rami del Parlamento. Questa prevede, fra le altre cose, anche il finanziamento del Reddito di Cittadinanza attraverso una riorganizzazione della tassazione sul gioco: si capisce che oggi tutta questa disparità  nella tassazione dei vari giochi, serva solo a proteggere i settori dell'azzardo in crescita che aggrediscono il mercato mentre i settori che sono in calo vengono abbandonati dai concessionari i quali suggeriscono ai ai€œpolitici di aumentare la tassazione, su loro stessa indicazione.


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