Welfare & Lavoro

Decreto Puglisi per Albero della Vita un passo avanti nei diritti dei bambini

La posizione della Fondazione L'Albero della Vita sull'approvazione del Dlgs che per il presidente Ivano Abbruzzi «valorizza l’importante esperienza di solidarietà rappresentata dall’affido e garantisce al minore continuità di relazione»

di Redazione

«Un passo decisivo per i diritti dei bambini fuori famiglia». Questo il pensiero di Ivano Abbruzzi, presidente di Fondazione L’Albero della Vita a proposito dell’approvazione del Dlgs che mette mano alla norme per affido e adozione. Per Abbruzzi la norma votata al Senato «valorizza l’importante esperienza di solidarietà rappresentata dall’affido e garantisce al minore continuità di relazione con la famiglia nei casi in cui lo stato di adottabilità sopraggiunga durante il progetto».

L’Albero della Vita promuove da 10 anni, con grande impegno l’istituto dell’affido familiare, soprattutto in Lombardia: 1.250 famiglie sensibilizzate, 138 famiglie formate, 90 affidi realizzati e sostenuti da un’équipe socio-psicopedagogica dedicata.

«Non credo affatto che l’affido possa diventare una scorciatoia per l’adozione», continua nel suo ragionamento Abbruzzi. «Non solo è il ruolo del Servizio Sociale che deve garantire le motivazioni delle famiglie verso l’affido, ma chi conosce da vicino l’esperienza sa bene che tali motivazioni sono ogni giorno rinvigorite da una pratica complessa, dove al disagio del minore si sommano costanti e importanti relazioni tra la famiglia affidatoria e quella d’origine. Dobbiamo invece riconoscere il giusto valore all’impegno delle famiglie affidatarie, promuovere questo istituto con grande impegno e dare sostanza alle peculiarità dei due istituiti (l’affido e l’adozione) nella pratica. Solo questo ci permetterà di prendere distanza da posizioni ideologiche e garantire ai bambini e ai ragazzi la completezza dei loro diritti, il primo dei quali è la possibilità di ritornare nella famiglia di origine, vero successo di ogni progetto».

La Fondazione converge con le posizioni espresse dalla senatrice Puglisi, promotrice del decreto, sulla necessità di rinforzare l’istituto dell’affido, ancora debole nel nostro Paese, di garantire migliori opportunità ai 14mila minori in comunità di accoglienza mobilitando le risorse affidatarie tutte (comprese le coppie di fatto e i single) e valorizzando tutte le continuità affettive, anche verso l’eventuale passaggio all’adozione.  Sottolinea, inoltre, l’importanza che nei casi specifici di adottabilità durante il progetto di affido, l’ascolto del minore sia costituito ad elemento fondamentale nelle decisioni che lo riguardano.


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