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Economia & Impresa sociale 

Riforma, «Adesso non tradite le nostre aspettative»

Valeria Negrini, vicepresidente di Federsolidarietà-Confcooperative, sottolinea la necessità di un riordino delle normative anche se teme che la discussione si allunghi all’infinito fino a vanificare il senso della riforma

di Marina Moioli

Anche Valeria Negrini, vicepresidente di Federsolidarietà- Confcooperative e presidente della cooperativa sociale La Rete di Brescia, guarda come tutti con preoccupazione all’impasse che sembra aver bloccato al Senato la Riforma del Terzo Settore a causa dell’ulteriore slittamento del termine per la presentazione degli emendamenti. «Ormai siamo a oltre un anno da quando è stata lanciata e nelle diverse realtà si è creata una grande aspettativa che non va tradita. Al di là delle valutazioni, credo che la necessità di un riordino in questa materia sia auspicato da tutti. La vera preoccupazione è che la discussione si allunghi all’infinito fino a vanificare il senso della riforma», dice.

«Alla fine dell’anno il governo deve anche occuparsi del riordino del Codice degli Appalti e anche questo aspetto andrebbe preso in considerazione», aggiunge Valeria Negrini. È importante poi che la Riforma faccia chiarezza sul Libro 1° titolo 2° del Codice Civile per definire meglio le norme in termini di trasparenza e di governance. Quello dell’impresa sociale, comunque, non è l’unico aspetto importante. Molti altri non vanno trascurati, come quello di un maggiore controllo, di un monitoraggio, magari affidato alla stessa Anac (l’Autorità nazionale anti corruzione), che garantisca la totale trasparenza. E altrettanto importanti sono questioni come la stabilizzazione del 5 per mille o l’organizzazione del Servizio civile».

«Noi siamo anche preoccupati del silenzio sulla questione dell’Iva agevolata al 4%. Anche questo è un dibattito che va chiuso, in coerenza con la Riforma. Sarebbe troppo oneroso non poter più compensare l’Iva sugli acquisti. Occorre una risposta anche per questo aspetto», continua, sottolineando che «per i territori la Riforma comporterebbe la possibilità di avere maggiore chiarezza rispetto alla Pubblica Amministrazione e consentirebbe di aprire nuove strade anche nei settori della salute, del turismo, dell’housing sociale, del commercio equo. Oltre a consentire una maggiore chiarezza anche tra di noi, per capire chi fa cosa e come».

«Non c’è dubbio che tutte le associazioni e le cooperative dovrebbero manifestare una volontà forte di non lasciare cadere l’attenzione sulla Riforma sollecitando il Parlamento perché prosegua i lavori. Mi auguro che a settembre si possa arrivare a una soluzione. Sarebbe abbastanza singolare che da un lato si ponesse così tanta enfasi sull’impresa sociale e dall’altro non si portasse a compimento questo provvedimento», conclude Valeria Negrini.


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