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Papa Francesco apre la “Porta Santa della Carità” alla mensa della Caritas

Continua la rivoluzione di Francesco per il prossimo Giubileo. Il Pontefice aprirà la "Porta Santa della Carità" nell'ostello della Caritas diocesana di Roma, il prossimo 18 dicembre. I volontari che prestano servizio alla mensa e all'ostello potranno avere l'indulgenza plenaria

di Sara De Carli

Il prossimo Giubileo della Misericordia vedrà aprirsi un’altra Porta Santa. Dopo la potentissima scelta di trasformare la porta della cella in Porta Santa per i carcerati («ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà» aveva scritto Papa Francesco lo scorso 1 settembre, nella lettera indirizzata a Mons. Rino Fisichella), si aggiunge anche la “Porta Santa della Carità”. Sarà all’Ostello della Caritas diocesana di Roma e sarà proprio Francesco ad aprirla il prossimo 18 dicembre. Il Papa sarà in via Marsala e visiterà la mensa. La novità è stata annunciata dal cardinale vicario Agostino Vallini, nella basilica di San Giovanni in Laterano, nella sessione conclusiva del Convegno diocesano 2015.

Il Santo Padre, dopo aver varcato la “Porta Santa della carità” nell’Ostello intitolato a monsignor Luigi Di Liegro, storico fondatore della Caritas di Roma, visiterà la mensa dedicata a san Giovanni Paolo II. La struttura, nata nel 1987, è ora chiusa per lavori di ristrutturazione e ammodernamento ma tornerà in funzione nel mese di novembre, alla vigilia del Giubileo della Misericordia: potrà accogliere 180 senza dimora. I volontariato e la carità diventano così “porta santa” e quanti presteranno servizio all’Ostello e alla mensa lucreranno l’indulgenza plenaria alle condizioni previste dalla Chiesa.

«In questi anni l’Ostello è stato il luogo di incontro più prossimo con la povertà e l’emarginazione, in cui la comunità cristiana ha trovato lo spazio per condividere e socializzare con i fratelli emarginati. Una relazione fatta di piccole cose come la doccia, il cambio della biancheria, il conversare seduti a tavola, che diventa la concretizzazione dell’amore evangelico», spiegano alla Caritas diocesana.

Continua quindi la rivoluzione di Francesco in vista del Giubileo della Misericordia. Questa mattina, nell'omelia a Santa Marta, il Papa ha detto che «In questo tempo dove c'è un grande senso nel mondo di orfanità», Gesù ci dice che la Chiesa è madre: «Madre Maria e la madre Chiesa sanno carezzare i loro figli, danno tenerezza. Pensare la Chiesa senza questa maternità è pensare a un’associazione rigida, un’associazione senza calore umano, orfana. Senza maternità, rimane solo rigidità e disciplina. La Chiesa è madre e ci riceve tutti come madre».

Foto Getty Images


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