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Don Corrado vescovo a Palermo: una svolta per una Chiesa povera

Arrivate oggi due nomine di cambiamento: Matteo Zuppi, della Comunità di Sant’Egidio sarà Arcivescovo a Bologna e Corrado Lorefice, parroco siciliano, sarà Arcivescovo di Palermo

di Sara De Carli

Due nuovi Arcivescovi sono in arrivo a Bologna e Palermo. Papa Francesco ha nominato Arcivescovo metropolita dell’arcidiocesi di Bologna S.E. Mons. Matteo Maria Zuppi, oggi Vescovo titolare di Villanova e Ausiliare di Roma. A Palermo, come era trapelato già nei giorni scorsi, il Papa ha scelto un parroco, Mons. Corrado Lorefice, finora parroco e Vicario episcopale per la Pastorale.

Matteo Zuppi, romano, classe 1955, è legato alla Comunità di Sant’Egidio ed è vescovo dal 2012. Zuppi è stato a lungo parroco a Trastevere e ha svolto un ruolo diplomatico di primo piano in Mozambico per la Comunità di San'Egidio durante il processo di pace: «Abbiamo apprezzato negli anni le sua grandi qualità umane, l'impegno con i poveri come parroco a Trastevere e nella periferia di Roma, il suo lavoro per la pace in Africa e altrove, la sua capacità di amicizia con tutti. Grati a papa Francesco per questa nomina, facciamo tanti auguri a don Matteo per questo nuovo incarico», ha scritto la Comunità di Sant'Egidio.

Don Corrado Lorefice è nato a Ispica (Ragusa) nel 1962 ed è prete dal 1987. Prete di strada, ha scritto due libri, La compagnia del Vangelo. Discorsi e idee di don Pino Puglisi a Palermo e Dossetti e Lercaro. La Chiesa povera e dei poveri nella prospettiva del Concilio Vaticano II.

Ricordate la famosa «Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!» che uscì dalle labbra del Papa il 16 marzo 2013, mentre con i giornalisti spiegava perché avesse scelto per sé il nome Francesco? Prima di Bergoglio in qualche modo la pronunciò il 6 dicembre 1962, durante il Concilio Vaticano II, proprio quel card. Lercaro, arcivescovo di Bologna, su cui il neo Arcivescovo di Palermo ha scritto un libro. Lercaro disse che se pure altri avevano chiesto d’inserire l’evangelizzazione dei poveri fra i temi da trattare durante il Concilio, secondo lui quello doveva essere “il tema” del Concilio stesso. «Rispetto a quest’ora dell’umanità e a questo grado di sviluppo della coscienza cristiana, questo deve essere il concilio della chiesa, particolarmente e soprattutto la chiesa dei poveri». La Chiesa povera e dei poveri che parte dal «mistero di Cristo nei poveri». È dal «mistero di Cristo nei poveri» che nasce il dovere dell’annunzio dell’evangelo ai poveri e per questo, secondo Lercaro, dovrebbe essere «l’esigenza più profonda e più vera del nostro tempo», «l’unico tema di tutto il Vaticano II». La povertà come il modo d’essere essenziale del mistero della Chiesa: senza dubbio è questo il filo diretto che unisce don Corrado a Papa Francesco.

In foto papa Francesco saluta alcuni homeless in piazza San Pietro (ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)


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